(Adnkronos) – “Questa è una grande vittoria. Finalmente abbiamo l’Intergruppo parlamentare per la prevenzione e la cura delle malattie autoimmuni, dovute a una disfunzione del sistema immunitario che induce l’organismo ad attaccare i tessuti sani, e quindi attenzione sarà dedicata anche alle malattie reumatologiche. L’istituzione dell’Intergruppo sarà soprattutto un momento di condivisione con le altre associazioni che ne fanno parte, le quali naturalmente potranno portare le loro istanze”. Così all’Adnkronos Salute Silvia Tonolo, presidente dell’Associazione nazionale malati reumatici (Anmar), in occasione della presentazione, oggi al Senato, del nuovo Intergruppo parlamentare per la prevenzione e la cura delle malattie autoimmuni.
Per prima cosa, come Associazione nazionale malati reumatici “ricorderemo la mozione Anmar-Sir che nel marzo 2022 riportava l’implementazione di un tavolo sulle patologie reumatologiche – sottolinea Tonolo – Quindi in questo caso l’Intergruppo dovrà fare da collante affinché il tavolo di lavoro affronti tutte quelle questioni di cui ci siamo dimenticati nel tempo, anche a causa del Covid: diagnosi precoce, presenza di reumatologi su tutto il territorio, equità di accesso alle cure sanitarie a tutti i pazienti perché la disomogeneità regionale non è più accettabile. Ci sono pazienti che, rispetto ad altri, fanno fatica ad accedere ai farmaci. In alcune regioni addirittura le terapie non si trovano. Questa disomogeneità è uno dei primi temi che si dovrà affrontare”.
Per i pazienti reumatici “cercherò di essere capofila in questo Intergruppo”, perché “io ritengo che il coordinamento di tutte le associazioni che si occupano di patologie immunomediate, tra cui le malattie reumatologiche, avrà bisogno di qualcuno che possa accompagnare obiettivi e discussioni da fare insieme agli onorevoli e senatori, ma soprattutto da portare nei tavoli giusti perché altrimenti avremmo l’ennesimo gruppo senza concludere nulla”. Invece “abbiamo bisogno di rivedere tutto: i Lea, le percentuali di invalidità ormai ferme al 1992 e affrontare il tema dei costi socio-sanitari a carico dei pazienti con patologie reumatologiche”.