(Adnkronos) – “Ovviamente si continua sul percorso delineato, per migliorare la qualità delle cure, l’incremento dell’impiego della telemedicina e il rafforzamento delle reti su altre patologie cardiologiche, con una particolare attenzione ai giovani”. Così Fabrizio Oliva, neo presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), presentando gli obiettivi del suo mandato dopo l’elezione, lo scorso sabato, al Congresso nazionale che si è svolto a Rimini, dal 18 al 20 maggio.
“L’obiettivo più importante per migliorare la qualità delle cure – spiega Oliva – ha come strumenti due studi osservazionali che partiranno a breve: ‘Bringup prevenzione’ e ‘Bringup insufficienza cardiaca’. Il primo – continua – si propone di migliorare la prevenzione secondaria su pazienti che hanno già avuto eventi cardiovascolari come l’infarto e che non sono a target con i trattamenti raccomandati. Saranno arruolati circa 3mila pazienti. Hanno già aderito 219 centri nazionali. Ci proponiamo – aggiunge il neo presidente Anmco – di migliorare la cura della dislipidemia, cioè del colesterolo, del controllo della pressione arteriosa e l’aderenza all’igiene di vita e abitudini. Abbiamo già dei dati dal mondo reale – ricorda – che ci dicono, ad esempio, che il 40% dei pazienti in terapia con gli anti-dislipidemici ha un’aderenza bassa, significa che non prendono le compresse e questo si correla a una maggiore mortalità”.
“L’altro studio – illustra Oliva – è dedicato ai pazienti che sono seguiti nelle cardiologie” per problemi di scompenso. “Anche in questo caso si scatta una fotografia della situazione per capire dove migliorare le cure. Verranno raccolti dati di almeno 5mila pazienti in circa 200 centri lungo lo Stivale. Abbiamo dati dal mondo reale che ci dicono che i trattamenti farmacologici sono solo per il 58% di loro”.
Altro capitolo riguarda la telemedicina. “Al congresso abbiamo presentato i dati del censimento 2022, l’ottavo, delle cardiologie italiane – ricorda il neo presidente -. Abbiamo avuto risposte dal 99% delle strutture”, quindi la fotografia reale. “Oltre al fatto che gli organici sono fermi al 2015 e che il 78% delle cardiologie durante il periodo Covid ha avuto una riduzione dell’attività che, dopo l’emergenza, è scesa al 16% – dettaglia Oliva – il dato importante da segnalare è il poco utilizzo della telemedicina, impiegata solo da circa il 30% delle strutture. E’ un obiettivo da migliorare nel futuro – ribadisce lo specialista -. Bisogna che le cardiologie abbiano questo servizio per interagire con il territorio. L’ottimale sarebbe attrezzarne il 100%, ma almeno il 50% si dovrebbe raggiungere, nei prossimi anni”.
Altra sfida del neo presidente è il rafforzamento delle reti cardiologiche per altre patologie, al di là di quella dell’infarto, “quali lo shock cardiogeno e lo scompenso cardiaco – sottolinea Oliva -. L’ideale è costruire una rete hub and spoke per fare in modo che il paziente, ovunque venga visto per la prima volta, abbia lo stesso livello di cura e il trasferimento tempestivo al centro hub, in caso di necessità”.
Infine, ma non per questo meno importante, perché è “l’aspetto su cui ho fondato la mia campagna – conclude il presidente Anmco – c’è la valorizzazione dei giovani. Abbiamo, ad esempio, un progetto che si chiama Next generation con eventi dedicati per la formazione, la stesura di articoli scientifici e la partecipazione, da protagonisti, ai convegni scientifici”.