(Adnkronos) – “Voi anestesisti, rianimatori e intensivisti durante la pandemia avete dato prova di resilienza e capacità di adattamento che ha portato ad acquisire nuove competenze ed abilità tecniche al servizio dei cittadini”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci dall’Assemblea Anci di Genova è intervenuto in collegamento video in apertura dei lavori del 77esimo Congresso della Società italiana anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) in corso a Roma al Centro congressi La Nuvola all’Eur. Il ministro si è detto “sicuro e speranzoso che i finanziamenti previsti nella prossima legge di Bilancio portino ad una migliore distribuzione economica e all’assunzione di nuovo personale sanitario che nel breve e medio termine porteranno al riavvicinamento dei camici bianchi al Servizio sanitario nazionale”.
“Ora che abbiamo incrementato il Fondo sanitario nazionale – ha aggiunto Schillaci – dobbiamo assolutamente insieme accelerare il processo di rinnovamento del Ssn. Dobbiamo rivedere i modelli organizzativi, che ormai sono largamente inadeguati, per garantire una presa in carico vera dei cittadini, i quali, non trovando risposta ai bisogni di salute sul territorio, gioco forza si rivolgono troppo spesso alle strutture ospedaliere, determinando un aggravio di lavoro insostenibile per gli operatori sanitari, vera spina dorsale della nostra sanità pubblica”.
Il ministro ha poi sottolineato la necessità di “ridisegnare un’offerta sanitaria che corrisponda alle nuove domande di salute in un mondo che è molto cambiato anche dopo il Covid”. In questo processo “sono certo di poter contare sull’apporto costruttivo e fattivo della Siaarti – ha evidenziato Schillaci – che già partecipa al Tavolo tecnico sulle criticità emergenti e nell’attuazione dei regolamenti che disciplinano sia l’assistenza ospedaliera che quella territoriale, ambiti che non possiamo più considerare separati ma che vanno visti come un unicum assistenziale. Il Tavolo a breve consegnerà un documento frutto del lavoro di tutti gli attori coinvolti nel processo di integrazione delle cure. Un’integrazione che non potrà mai essere reale e funzionale senza un riadattamento del DM70, nato quasi un decennio fa e senza considerare i cambiamenti epidemiologici e demografici esplosi negli ultimi anni, le novità in campo terapeutico, le nuove necessità assistenziali evidenziate dalla pandemia”.
Il ministro ha poi concluso ringraziando la Siaarti “per l’impegno che dedica alla formazione dei suoi medici, fattore che considero strategico nella valorizzazione del capitale umano”.