(Adnkronos) – “Siamo certi che senza aumenti di compensi non ci potrà essere futuro. Affrontiamo le sfide in atto nella sanità italiana, ma la riduzione dei posti letto ospedalieri, senza un investimento parallelo sul territorio, crea difficoltà per pazienti e medici di medicina generale. La politica e i media spesso colpevolizzano la medicina territoriale senza affrontare la cattiva programmazione del sistema sanitario nazionale, senza tener conto che la legge Balduzzi e la mancata trasformazione dell’accordo collettivo nazionale in accordi regionali validi complicano ulteriormente la situazione che oggi viviamo”. Lo ha detto Angelo Testa, presidente Snami, Sindacato nazionale autonomo medici italiani, toccando i punti critici della sanità pubblica e della medicina territoriale nel corso della sua relazione finale in chiusura del Congresso nazionale Snami, che si è svolto a Palermo in questi giorni.
“Inoltre – ha aggiunto Testa – se il medico di medicina generale deve continuare la sua attività all’interno del suo studio, il suo impegno nella Casa di comunità non dovrebbe essere visto come un debito orario, ma dovrebbe essere valutato come un plus orario. Dobbiamo deburocratizzare – ha precisato il presidente Snami – non certificare i primi 3 giorni di malattia e avere la libertà di fare la libera professione. Non capiamo per quale motivo il dipendente pubblico, terminato il suo impegno lavorativo, svolge libera professione mentre noi abbiamo troppe limitazioni. Basta usare la dipendenza come spauracchio per la categoria”, ha incalzato Testa. “La dignità per questa professione – ha concluso – passa soprattutto dalla formazione per cui dobbiamo arrivare ad una specializzazione in Medicina generale”.