(Adnkronos) – Aumentano i casi di tumore del colon-retto fra gli under 50. “Le ultime evidenze attestano una crescita del 30% nell’ultimo decennio, a fronte di un migliore controllo della patologia nella popolazione generale grazie a screening e armi di diagnosi precoce”. A sottolineare il trend è Fondazione Humanitas per la ricerca, che sulle forme precoci di cancro colorettale (Early-onset colorectal cancer, Eocrc) ha avviato un progetto ad hoc. Anche di questo tema si è parlato ieri a Bruxelles al Parlamento europeo, durante il lancio della European Cancer Community Foundation che avrà l’obiettivo di “rendere la cura del cancro più efficace, efficiente, equa e inclusiva in Europa”.
A Bruxelles – riferisce Fondazione Humanitas per la ricerca – si è tenuta l’Assemblea generale dell’European Cancer Organisation (Eco), coalizione di enti ed esperti la cui mission è ridurre il peso del cancro a livello mondiale e migliorare i risultati e la qualità delle cure per i malati oncologici, sfruttando le armi e l’efficacia di approcci al tumore multidisciplinari e multiprofessionali. Un confronto sulle strategie da intraprendere per il prossimo triennio 2024-2027, al quale ha partecipato in rappresentanza dell’Italia anche Antonino Spinelli, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia del colon e del retto dell’Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), in qualità di segretario generale e presidente eletto della European Society of Coloproctology (Escp). Alla presenza del vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas e di numerosi altri politici, è stata lanciata la Fondazione European Cancer Community.
L’Assemblea generale dell’Eco è stata inoltre l’occasione per portare all’attenzione internazionale argomenti emergenti come appunto l’aumento dai casi di tumore del colon-retto nella popolazione giovanile. “Questa specifica forma di malattia, proprio in considerazione dello sviluppo in pazienti di giovane età – spiega Spinelli – viene definita Eocrc, cioè una neoplasia a insorgenza precoce, rispetto alla forma più frequente che tradizionalmente interessa pazienti più anziani. La nostra divisione ha da tempo identificato l’Eocrc come uno dei principali filoni di ricerca; abbiamo fondato, insieme ad altre istituzioni, un registro internazionale (Geocode) e partecipiamo a diversi altri progetti internazionali su questo tema”.
Il team di Spinelli ha in corso vari studi sull’Eocrc, con collaborazioni multidisciplinari. Una delle ricerche, supportata da Fondazione Humanitas, indica “come l’aumento dei casi che si sta registrando nei giovani non sia correlato a un aumento dei casi causati da sindromi genetiche, quali la sindrome di Lynch, o a malattie predisponenti come ad esempio le malattie infiammatorie croniche intestinali. Si tratta di casi sporadici, cioè senza fattori di rischio noti”.
“Inoltre – sottolinea lo specialista – i nostri studi evidenziano che in questa classe di pazienti la diagnosi di tumore è più tardiva rispetto all’insorgenza dei sintomi, poiché spesso il segnale-sintomo di allarme viene sottovalutato nei giovani. Questo dato può tuttavia solo in parte spiegare la peggiore prognosi nei pazienti giovani, rispetto ai senior, anche in stadi precoci. Infine, sempre un nostro studio recentemente pubblicato mostrerebbe che i pazienti giovani rispondono peggio alle terapie multimodali nel cancro del retto”.
In funzione di questi risultati – conclude la nota – i prossimi obiettivi di ricerca saranno volti in particolare a una caratterizzazione molecolare dell’Eocrc, all’identificazione di biomarker predittivi di risposta alle terapie e di nuovi target terapeutici.