(Adnkronos) – “Grazie al metodo che abbiamo sviluppato riusciamo a individuare una condizione prodromica allo sviluppo di un tumore”. Lo ha dichiarato Giuseppe Mucci, presidente di Bioscience Foundation, a margine dell’evento di presentazione del protocollo Helixafe, un ‘Nuovo approccio nella prevenzione dei tumori, in Italia il primo modello al mondo’, che si è svolto oggi presso il Senato della Repubblica, promosso dalla stessa Fondazione. “Con questo metodo – spiega – andiamo a valutare se vi è un accumulo progressivo di danni nel Dna. Se questi danni non vengono riparati è perché il geni non li riparano: questa è una condizione prodromica allo sviluppo del tumore”.
Entrando nel dettaglio dei test individuati per intercettare e anticipare il rischio di sviluppare un cancro, “le citochine – precisa Mucci – sono fondamentali per individuare processi infiammatori e noi ne abbiamo individuate e ne usiamo 9. Attraverso queste riusciamo a conoscere qual è la condizione di infiammazione sistemica. L’infiammazione sistemica – ricorda – è ciò che contribuisce al macro ambiente tumorale e ciò che favorisce un maggiore sviluppo della cancerogene. Andiamo verso un cambio di paradigma. Parte dalla diagnosi precoce del tumore, quindi dall’intercettare il tumore nella fase precoce per trattarlo più prontamente. Quella che chiamiamo ‘Cancer Driver Interception’, ovvero andare a intercettare quelle che sono le condizioni fisiologiche della persona, che quando sono alterate diventano ‘driver’, diventano cioè prodromiche e promotrici dello sviluppo del tumore, della cancerogenesi”.