(Adnkronos) – “Al paziente che vive con obesità ancora oggi manca la consapevolezza di soffrire di una patologia, di essere ammalato e quindi necessita di chiedere aiuto per poi instaurare un percorso di cura con il suo medico curante. Nel momento in cui si rende conto di soffrire di una patologia si trova il sistema per trovare un percorso di cura che già sappiamo essere a lunga percorrenza”. Così Iris Zani, presidente Amici obesi onlus, in occasione del simposio ‘Comunicare l’obesità’ promosso da Johnson & Johnson MedTech nell’ambito del XXXI Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob), in corso alla Mostra d’Oltremare di Napoli.
“Da circa vent’anni abbiamo iniziato la nostra attività sul web con la creazione di un form che ha consentito a tanti pazienti di cercare delle informazioni che non avevano il coraggio di chiedere al proprio medico di base. Purtroppo il medico di base, spesso, interviene quando la situazione è già drammatica. – ha continuato Zani – La nuova generazione di medici studia all’Università la patologia ed è quindi pronta a consigliare anche la chirurgia bariatrica e non a demonizzarla come spesso succede”.
“Il paziente che vive l’obesità – ha spiegato Zani – ha una sensibilità particolare e un atteggiamento sempre diverso rispetto alla sua malattia, a maggior ragione se non ne ha consapevolezza. Quello che deve attuare un professionista è un approccio molto psicologico. Ma non c’è la bacchetta magica per capire il modo migliore per confrontarsi con un paziente”. , ha concluso Zani.