(Adnkronos) – “L’idea di monitorare la vita di un albero – che è qualcosa che abbiamo già allo studio come amministrazione- con dei sensori che misurano scientificamente cosa fa questo albero, che produce e di che cosa ci libera -perché ci libera di inquinanti e di CO2- sarà uno strumento straordinario per fare capire sempre di più che gli alberi sono una risorsa meravigliosa nelle nostre città calde, vittime dei cambiamenti climatici, dove le isole di calore saranno sempre peggio e dove l’inquinamento ci assale”. Così Elena Grandi, assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano, a valle della conferenza stampa che si è tenuta mercoledì 8 novembre a Milano, per presentare ‘Prospettiva Terra’, il network di aziende impegnate in progetti di ricerca, innovazione e divulgazione volto ad affrontare il riscaldamento globale. Un progetto non profit nato da un’idea di Marco Girelli, CEO Omnicom Media Group e Stefano Mancuso, accademico, professore universitario e divulgatore.
Grazie alla collaborazione di Fondazione Riccardo Catella, il primo intervento di Prospettiva Terra avverrà all’interno di BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano, Botanical & Cultural Partner del progetto, con l’installazione sugli alberi di 300 sensori IoT – Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e PNAT (spin-off dell’Università di Firenze premiato da UNECE, UNIDO e Commissione Europea oltre che Science, Technology & Design Partner di Prospettiva Terra) che nei prossimi 18 mesi permetteranno di raccogliere una serie di informazioni sulle piante, dal loro stato di salute ai benefici che producono per la collettività, fino alla stima del loro assorbimento di CO2 all’interno della città.
Misurare lo stato di salute degli alberi consentirà anche di studiarne la stabilità e prevenire altre ‘stragi di alberi’ come quelle che si sono verificate negli scorsi mesi a seguito dei violenti fenomeni meteorologici che hanno colpito Milano e l’hinterland: “Dobbiamo fare delle azioni a tutto tondo: da una parte misurare la stabilità e la salute dei nostri alberi, dall’altra tenerli sotto controllo, dall’altra ancora immaginare, anche una prospettiva, le piante da scegliere perché stiamo capendo che ci sono piante meno adatte di altre che hanno impianti radicali meno adatti a stare in alcuni luoghi. Dovremo tutelarci rispetto agli eventi estremi che avremo”.
Presente alla conferenza stampa anche l’attore comico Giovanni Storti, che nell’intervento di chiusura ha definito “poco attenta” l’assessora Grandi “nel salvare gli alberi” perché “lascia alle volte che vengano tagliati”: un riferimento all’abbattimento di due tigli e di un nespolo in piazzale Baiamonti, deciso dall’amministrazione nell’ambito della realizzazione del Museo della Resistenza.
“Vorrei chiarire che in Piazza Baiamonti era previsto l’abbattimento di otto alberi e ne abbiamo abbattuti due e questo va raccontato -ha replicato Grandi- Siamo riusciti a salvare due tigli molto belli, un bagolaro e un liquidambar che viene trasferito in un altro giardino. Nel progetto del nuovo museo della Resistenza era già previsto ancor prima, quando l’abbattimento sarebbe stato così drammatico, il reinserimento di nuove alberature nella parte a verde che ci sarà. Questo comunque non giustifica il fatto che si abbattano gli alberi, salvo quelli malati o quelli che sono a fine vita ovviamente, e quindi in questa prospettiva anche la protesta dei cittadini e di figure simboliche come Giovanni Storti, è servita” ha concluso.