(Adnkronos) – “Dieci anni di attività rappresentano dieci anni di grande impegno nell’informazione, nella comunicazione e nella sensibilizzazione degli italiani sul valore del lascito solidale. Con il nostro lavoro abbiamo cercato di trasmettere il significato del lascito solidale attraverso un concetto che è uno strumento di grande aiuto per il mondo del Terzo Settore e che può essere a disposizione di tutti gli italiani: non è fondamentale essere possessori di grandi patrimoni, ma tutti possiamo fare un lascito solidale in quanto permette un welfare migliore nel nostro Paese e soddisfa diritti e bisogni di tanti cittadini”. Queste le parole di Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale, facendo un bilancio del decennio del comitato, a margine dell’evento ‘Fare la differenza, il ruolo del lascito testamentario nel decennio dei grandi cambiamenti’, durante il quale è stata oggetto di presentazione l’indagine realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale intitolata ‘La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali’.
Il Terzo Settore è il soggetto prevalente che la maggioranza degli Italiani (quasi due terzi) giudica impegnato nella costruzione di una società migliore: per il 63% è infatti quello che ha fatto gli sforzi più importanti per il benessere collettivo, al secondo posto le Pmi (47%): “C’è maggiore consapevolezza sul contributo concreto che possono dare le nostre organizzazioni per il benessere della collettività ed è un aspetto importante”.
Promossa la comunicazione: le campagne dedicate ai lasciti solidali piacciono a 7 italiani su 10, perché migliorano la conoscenza e l’immagine del lascito solidale (69%) e invogliano concretamente a farlo (65%). “Il Terzo Settore – spiega Bartoli – chiede di continuare questa attività di comunicazione rappresentata da un’importante rete di organizzazioni, passate dalle 6 iniziali alle 28 attuali. Ciò dimostra che insieme si può fare un grosso lavoro che va a beneficio della collettività. Un aspetto importante è che lo Stato negli ultimi tempi ha disposto delle nuove norme che in qualche modo facilitano e regolamentano meglio l’attività delle nostre organizzazioni in termini di adempimenti, trasparenza e rendicontazione”.
“Vi è molto spazio per ulteriori iniziative – conclude Bartoli – a partire dal mondo dei lasciti solidali dove forse degli aspetti di gestione a livello amministrativo burocratico possono e devono sicuramente essere migliorati e semplificati. Sono convinto che gli italiani e le aziende che decidono di impegnarsi nel sociale abbiano il diritto di veder riconosciuto il loro impegno attraverso degli sgravi, quindi mettendo a disposizione delle organizzazioni del Terzo Settore maggiori risorse”.