(Adnkronos) – “Il governo è stato accusato ripetutamente in queste settimane di ‘negazionismo climatico’. C’è stato anche chi ha ipotizzato l’introduzione di una nuova fattispecie criminale: il reato di ‘negazionismo’”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, nel suo intervento in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera sugli esiti della riunione del Consiglio Ambiente dell’Unione europea del 20 giugno 2023.
“Una narrazione priva però di alcun aggancio con i fatti, con le azioni concrete, con i comportamenti che sin dal suo insediamento ha messo in atto il governo, a partire dalla Cop di Sharm el-Sheikh dove la premier Giorgia Meloni, da poco insediata, ha ribadito solennemente che l’Italia avrebbe tenuto fede a tutti gli impegni sul clima assunti a livello internazionale – spiega – E a quegli impegni ci stiamo attenendo rigorosamente, ad esempio rimettendo in moto il settore delle rinnovabili che era praticamente paralizzato, elaborando una proposta di revisione del Pniec molto più ambiziosa, e al contempo realistica, della precedente, varando il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che non era mai stato elaborato”.
Entrando nel merito degli esiti del Consiglio Ambiente dell’Unione europea del 20 giugno, Pichetto spiega che “siamo a favore del conseguimento degli obiettivi ambientali. Non siamo disposti a subire direttive e regolamenti che penalizzano l’Italia senza giovare all’ambiente, anzi in alcuni casi danneggiandolo”.
“L’Italia è uno dei più grandi e importanti paesi dell’Unione, ha la seconda manifattura europea, ha storia, prestigio, autorevolezza per dire la propria e difendere gli interessi nazionali, come fanno del resto a Bruxelles i rappresentanti di tutti i paesi della comunità”, spiega.