(Adnkronos) – In occasione della Giornata Mondiale della Terra, Studenti.it ha intervistato oltre 9.000 ragazze e ragazzi, utenti del sito, per indagare il loro impegno personale in ambito ambientale e di sostenibilità. Secondo Studenti.it tali tematiche non sono più astratte e lontane per i giovani, i quali vivono in prima persona le conseguenze del cambiamento climatico, argomento su cui sono chiamati a prendere posizione e a attivarsi.Studenti.it ha indagato – attraverso una serie di survey condotte sul sito e sui social – l’impegno e le scelte sostenibili che i giovani intraprendono nella vita di tutti i giorni: dalla raccolta differenziata alle piccole azioni per salvaguardare l’ambiente e all’acquisto di prodotti green. Le risposte all’indagine della Generazione Z sono state incoraggianti.
Le scelte sostenibili delle studentesse e degli studenti iniziano in famiglia fino ai banchi di scuola: l’86% degli intervistati ha infatti dichiarato di impegnarsi a fare la raccolta differenziata a casa. Le buone abitudini continuano a scuola, anche se, secondo quanto dichiarato dai giovani, solo nel 70% delle risposte sono menzionati istituti che riciclano correttamente i rifiuti. La raccolta differenziata a casa è un impegno saltuario per il 7% degli intervistati, che comunica di farla “solo a volte”. Il restante 7% dei giovani dichiara di non gestire mai i rifiuti adeguatamente.
La cura dell’ambiente, nella vita dei giovani, è presente anche nelle piccole e grandi azioni quotidiane: il 32% degli intervistati ha dichiarato a Studenti.it di prestare sempre attenzione nell’attuare comportamenti e azioni responsabili. Mentre il 57% di loro oscilla tra scelte “spesso” sostenibili o solo “a volte”, il restante 11% degli intervistati ha ammesso di non compiere azioni green.
Studenti.it ha inoltre domandato alla Generazione Z se, al momento degli acquisti , tiene in considerazione l’impatto sull’ambiente dei prodotti scelti. Il 60% ha dichiarato di dare importanza al tema della sostenibilità al momento dell’acquisto mentre il 40% dei rispondenti all’indagine ha ammesso di non tener conto della variabile ambientale.