(Adnkronos) – L’impianto di Spilamberto inaugurato oggi grazie all’immissione del biometano nella rete e al suo utilizzo per l’autotrazione avrà benefici ambientali significativi: ogni anno si risparmierà l’utilizzo di circa 3 mila tonnellate di petrolio equivalente (Tep) di combustibile fossile e saranno evitate emissioni di CO2 per circa 7 mila tonnellate. Per assorbire una tale quantità di CO2, servirebbero in media 280 mila alberi.
“Questo è il quinto impianto che utilizziamo in Emilia Romagna per la produzione del biometano – ha commentato la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Irene Priolo sentita da Adnkronos – l’impianto è molto importante, vengono conferiti 18 mila tonnellate di organico, ne facciamo in Emilia Romagna più o meno 470 mila di tonnellate su un complessivo di 700 mila, che vanno a confluire nella produzione di biometano. E’ una filiera che chiude un ciclo dei rifiuti”.
La realizzazione dell’impianto di Spilamberto non ha comportato lo sfruttamento di nuovo suolo: nasce infatti dalla riconversione di un vecchio biodigestore della controllata Herambiente, sfruttando lo stesso sito già esistente. Chilometri quadrati zero, ma anche chilometri zero. Il fertilizzante derivante dal riciclo di rifiuti biodegradabili e dal recupero degli scarti dell’industria agroalimentare, infatti, dal punto di vista produttivo e qualitativo garantisce risposte equivalenti o superiori rispetto a quello prodotto attraverso altri processi industriali, anche con impiego in purezza, e consente di ridurre la dipendenza da fornitori esteri.