(Adnkronos) – Il cambiamento climatico rappresenta un rischio per la salute degli individui e anche delle imprese, che rischiano di vedere distrutti anni di lavoro in pochi minuti. L’attenzione sul tema aumenta progressivamente e giovedì 7 settembre il Network for Greening the Financial System (Ngfs) ha presentato un nuovo framework sui rischi finanziari legati alla crisi climatica per orientare le politiche e le azioni delle banche centrali e delle autorità di vigilanza finanziaria.
Questa cornice di riferimento mira a condividere una comprensione scientifica e un linguaggio comune per i rischi finanziari legati alla natura per aiutare le banche centrali e le autorità di vigilanza finanziaria ad affrontare le sfide associate alla valutazione e alla gestione di questi rischi. Gli obiettivi del framework sono:
– fare chiarezza sulla definizione dei rischi finanziari legati alla crisi climatica;
– identificare la correlazione tra i vari rischi;
– definire un approccio più operativo sui rischi finanziari legati alla natura
Già nel 2022 l’Ngfs aveva lanciato la task force sulla perdita di biodiversità e sui rischi legati alla natura; il 7 settembre scorso ha presentato il framework nel corso di un evento ad hoc organizzato presso la sede della Banque de France a Parigi cui hanno partecipato oltre 200 rappresentanti dei membri e degli osservatori del Network, nonché alcuni soggetti privati.
“Insieme alla crisi climatica – ha commentato Ravi Menon, presidente dell’Ngfs e amministratore delegato dell’Autorità monetaria di Singapore – il degrado della natura rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro pianeta. Affrontare i rischi legati alla natura e le sue implicazioni più ampie per il settore finanziario non è più solo prudente: è un imperativo. La finanza può essere una forza potente per aiutare a piegare la curva del degrado della natura. Il framework pubblicato oggi dall’Ngfs offre un approccio comune per le banche centrali e le autorità di vigilanza nel valutare e agire su questi rischi”.
Nel dettaglio, in base a questa nuova cornice di riferimento, le istituzioni finanziarie dovranno valutare i rischi in due fasi:
– identificare le fonti dei rischi fisici e di transizione;
– valutare i rischi economici e valutare il rischio verso, da e all’interno del sistema finanziario
Si passerà quindi a delineare i prossimi passi che la Task Force Ngfs dovrà intraprendere, tra cui colmare le lacune nella creazione di un modello unico per tutti e le lacune che riguardano i dati (in particolare sullo sviluppo degli scenari futuri). L’ente mira ad utilizzare set di dati emergenti per allineare le politiche dei diversi istituti sulla sostenibilità ambientale.
“Non c’è dubbio che il degrado della natura sia una minaccia macroeconomica di cui le banche centrali e le autorità di vigilanza devono tenere conto nell’esercizio del loro mandato. Oggi, l’Ngfs è orgoglioso di aver gettato le basi per tale approccio con il suo quadro concettuale. Siamo fiduciosi che si rivelerà un utile manuale operativo che aprirà la strada a numerose iniziative future legate alla natura”, ha aggiunto durante l’evento di lancio Emmanuelle Assouan, copresidente della task force Ngfs sulla perdita di biodiversità e i rischi legati alla natura e direttrice per la stabilità finanziaria e le operazioni.
Un aspetto fondamentale per cui è stato creato il nuovo framework è quello di aggiornare costantemente i rischi finanziari in base all’evoluzione della natura. La consapevolezza che la crisi climatica possa generare cambiamenti repentini e vada quindi monitorata da vicino caratterizza il lavoro del Network for Greening the Financial System: “Si riconosce sempre più che il clima e le dimensioni più ampie della natura sono strettamente collegati. Che le nostre ambizioni climatiche non avranno successo se non riusciamo a ripristinare anche gli ecosistemi del pianeta. Con questo quadro concettuale, ora possiamo agire in linea con questa comprensione fondamentale, tenendo progressivamente conto dei rischi finanziari legati alla natura in un modo che si basi e rafforzi gli attuali sforzi legati al clima dell’Ngfs”, ha concluso Marc Reinke, copresidente della task force sulla perdita di biodiversità e i rischi legati alla natura e capo dell’ufficio per la finanza sostenibile presso la De Nederlandsche Bank.
Il riferimento specifico agli ecosistemi rimanda al Nature Restoration Law approvato a luglio dal Parlamento europeo che mira a tutelare la biodiversità.
Il Network for Greening the Financial System, letteralmente Rete di lavoro per rendere sostenibile il sistema finanziario, è stato costituito a Parigi nel dicembre 2017, in occasione del “One Planet Summit”, ed è un network internazionale di banche centrali e di autorità di vigilanza finanziaria che si occupa di promuovere la transizione verso un’economia sostenibile e di gestire i rischi finanziari legati al cambiamento climatico.
L’Ngfs ad oggi conta 42 membri e 8 osservatori, rappresentanti di 5 continenti, tra cui Banque de France, De Nederlandsche Bank e Banca d’Italia.
Con il suo apporto, il network consente alle banche centrali e alle autorità di vigilanza finanziaria di integrare i rischi climatici nelle loro attività di vigilanza e di regolamentazione, in linea con le normative europee in materia e soddisfacendo le esigenze di maggiore trasparenza sempre più ricercate dagli investitori.