(Adnkronos) –
ING Italia ha ottenuto la certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022, per la “capacità di adottare un approccio sistemico e un cambiamento culturale in grado di creare ambienti di lavoro all’insegna dell’inclusione e della parità”. La certificazione sul sistema di gestione per la parità di genere, che prevede l’adozione di specifici Key Performances Indicator (Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni, è stata rilasciata da RINA, multinazionale di certificazione attiva in più di 70 paesi, con il supporto dello Studio Cafiero Pezzali e Associati per le competenze lavoristiche e sui sistemi di gestione.
Diversità e inclusione sono, da oltre dieci anni, al centro della strategia di ING Italia, banca diretta facente parte del Gruppo olandese ING. Il riconoscimento è un nuovo e importante traguardo nel percorso di valorizzazione di tutti i tipi di inclusione, in particolare quella di genere e un’ulteriore conferma di come la sostenibilità sociale a supporto della diversità, dell’equità e dell’inclusione sia una tematica sempre più centrale nelle strategie ESG delle organizzazioni.
La dedizione di ING alla Diversity Inclusion & Belonging è testimoniata anche dall’inserimento nel Bloomberg Gender Equality Index 2023, che riflette l’impegno a livello globale per promuovere l’uguaglianza di genere e l’inclusione. Inoltre, dal 2023 ING Italia ha sottoscritto l’Equal Panel Manifesto promosso dall’European Women’s Management Development Network con cui si impegna a garantire la parità di genere nei panel di conferenze, seminari ed eventi, sia interni che esterni.
Tenere in considerazione il potenziale e il talento di ogni dipendente per creare un ambiente lavorativo sano e inclusivo che consenta a ciascuno di esprimersi al massimo per raggiungere gli obiettivi di business sono alla base dell’approccio che ING ha adottato in ambito Human Resources.
“Il tema dell’inclusione e dell’appartenenza è un pilastro portante della nostra People Strategy – afferma Francesca Fraulini, Head of HR di ING in Italia – che si articola secondo queste direttrici: crescita, team forte, efficienza, inclusione e appartenenza. La componente di DI&B (Diversity Inclusion & Belonging) è per ING a tutti gli effetti una priorità di business. Crediamo infatti che ogni persona debba essere valorizzata ed essere libera di esprimersi in modo autentico perché solo così è possibile a chiunque esercitare al meglio le proprie competenze e dare un contributo importante ed efficace per “fare la differenza” nella nostra strategia di sviluppo e crescita”.
Sul fronte della parità di genere, alla luce dell’obiettivo globale di ottenere un’organizzazione equa e diversificata con attenzione particolare alle posizioni di leadership, le azioni messe in pista da ING Italia riguardano i comportamenti inclusivi (behavioural inclusion) e l’inclusione strutturale (structural inclusion).
Sul fronte dei comportamenti sono state introdotte misure volte a rimuovere i bias nei processi di selezione e a rafforzare l’empowerment femminile, a partire dal miglioramento delle pratiche di acquisizione dei talenti, dove sono stati stabiliti sia una presenza minima di donne nel team che intervista i candidati, sia un’equa distribuzione 50:50 nel panel degli intervistati.
Per rendere strutturale l’inclusione la banca punta anche molto sulla formazione e sull’introduzione di una cultura inclusiva a tutti i livelli organizzativi. Ai talenti femminili sono stati dedicati percorsi esclusivi di coaching esperienziale e cross-funzionale per valorizzare e potenziale le loro competenze, mentre sul fronte della cultura aziendale grande attenzione è posta alla condivisione di modelli manageriali di riferimento, al linguaggio utilizzato -strumento fondamentale e molto potente nell’inclusione- e al dialogo aperto.