(Adnkronos) – “La presentazione della prima stazione di rifornimento a idrogeno nella città di Roma è un perfetto esempio di cosa intendiamo come transizione energetica. I drivers della transizione devono avere un mantra che li guidi: la sostenibilità, sia da un punto di vista economico sia sociale. Per assicurare sostenibilità alla transizione energetica, c’è bisogno di una diversificazione delle fonti di approvvigionamento”. Lo ha dichiarato Raffaele Iollo, consigliere di amministrazione e direttore supply logistica di Q8 Italia, in occasione della presentazione del progetto della prima stazione di rifornimento a idrogeno a Roma realizzata in collaborazione con il Gruppo Maire.
“Le fonti devono essere sicure – ha proseguito Iollo – dal punto di vista energetico e devono senza dubbio avere un’impronta carbonica più bassa, riducendo l’impatto ambientale. Questo processo richiede una collaborazione attiva tra stakeholder pubblico e privato. Questo progetto ne è un esempio perché abbiamo una collaborazione con un’azienda di ingegneria con tecnologie industriali molto avanzate, come il gruppo Maire, con il Comune di Roma impegnato nella diversificazione della flotta di automezzi alimentati ad idrogeno e con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che ha contribuito in maniera significativa erogando i fondi a copertura parziale dell’investimento qui fatto”.
Iollo ha poi sottolineato: “Speriamo che occasioni come queste si moltiplicano nel paese affinché la transizione prenda concretamente piede. Crediamo che la transizione energetica sia una grande opportunità di sviluppo in un’ottica di minore impatto ambientale e di una mobilità sostenibile ma anche in un’ottica di investimenti per le aziende che ci credono. Questa stazione Q8 infatti diventerà un energy multipoint. Qui offriremo gasolio, benzina, gpl, metano, idrogeno e colonnine di ricarica elettrica perché crediamo nella diversificazione delle fonti energetiche e dell’offerta, in uno spirito di neutralità tecnologica. La neutralità tecnologica deve essere un credo per tutti, perché solo in questo modo si potrà assicurare competitività tra le diverse fonti e far sì che la transizione sia accessibile per tutti. Non c’è vero progresso se non è per tutti”.