(Adnkronos) – Il pulviscolo sollevato dal vento nei deserti e paesaggi aridi ha contribuito a raffreddare il pianeta negli ultimi decenni e la sua presenza nell’atmosfera potrebbe aver oscurato l’entità del riscaldamento climatico causato dalle emissioni di combustibili fossili. Infatti secondo uno studio della Columbia University la polvere atmosferica è aumentata del 55% dalla metà del 1800, mitigando dell’8% gli effetti dei cambiamenti climatici. Lo studio, pubblicato su Nature, avverte che anche gli attuali modelli climatici non tengono conto dell’effetto del pulviscolo atmosferico.