(Adnkronos) – La riserva di Acqua Panna laboratorio ‘a cielo aperto’ di biodiversità: 121 specie di vertebrati, tra cui 11 specie di anfibi, 10 di rettili, 66 di uccelli e 34 di mammiferi, odonati e insetti impollinatori popolano la tenuta, anticamente utilizzata come riserva di caccia dalla famiglia Medici e rimasta incontaminata nel corso degli ultimi cinque secoli. Queste alcune delle evidenza emerse dallo studio e dal monitoraggio della flora e della fauna della riserva di 1.300 ettari a Scarperia, nel Mugello, dove sgorga Acqua Panna.
La tenuta si caratterizza anche per una variegata tipologia di vegetazione: boschi di faggio, boschi misti di latifoglie, boschi di origine artificiale e praterie di tipo polifita caratterizzate da specie erbacee foraggere a ciclo annuale e con numerosi tipi di orchidee. I risultati dell’attività di ricerca sono parte del progetto ‘La fonte della biodiversità di Acqua Panna’, nato dalla collaborazione avviata nel 2020 tra Sanpellegrino, Federparchi e la Scuola Sant’Anna di Pisa. Lo studio condotto da Federparchi, ha permesso di individuare numerose specie vegetali e rappresentanti di tutti i gruppi vertebrati consentendo di individuare una serie di azioni da mettere in campo per proteggere ulteriormente quest’area di grande valore naturalistico e rafforzare il suo ecosistema.
Il progetto di ricerca, tutela e conservazione della riserva di Acqua Panna, avviato da Federparchi, ha evidenziato una buona qualità dell’ambiente e un’elevata eterogeneità dell’ecosistema del territorio, ad esempio registrando la presenza di 66 specie di uccelli, anche specie minacciate, rare e protette come l’Averla capirossa e il Torcicollo valutate come ‘specie in pericolo’ sul territorio nazionale. Inoltre, sono state individuate anche presenze di Averla piccola, Re di Quaglie, Succiacapre e Tottavilla, uccelli con stato di conservazione non soddisfacente a livello nazionale ed europeo ed è emersa, fra gli anfibi, la presenza della Salamandrina dagli occhiali, del Tritone crestato e, probabilmente, dell’Ululone appenninico, specie di interesse comunitario, considerate in stato di conservazione sfavorevole e con popolazione in declino in Italia.
Contestualmente la Scuola Sant’Anna di Pisa ha realizzato uno studio per valutare l’impronta ecologica della riserva e valorizzare ulteriormente il suo capitale naturale per ridurre, tramite attività di insetting, l’anidride carbonica, in armonia con la tutela della biodiversità. “Da sempre proteggiamo i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali, ma la consapevolezza che è necessario intervenire per contribuire a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, ci ha spinto a fare di più dando vita, due anni fa, a questa importante collaborazione con Federparchi e la Scuola Sant’Anna di Pisa – ha dichiarato Stefano Marini, amministratore delegato del Gruppo Sanpellegrino – Siamo entusiasti dei risultati raggiunti da ‘La fonte della biodiversità di Acqua Panna’, un’iniziativa in linea con il Goal 15 dell’agenda 2030 dell’Onu, che oggi viene potenziata da un nuovo importante tassello, il progetto ‘Good Bee’ a tutela degli insetti impollinatori che svolgono un ruolo vitale contribuendo al continuo rigenerarsi delle piante. Siamo fermamente convinti che sia fondamentale agire adesso e fare la nostra parte per mantenere la biodiversità e favorire la conservazione della natura e del nostro pianeta”.
“Oggi il mondo delle imprese può contribuire attivamente alla salvaguardia degli ecosistemi indispensabili per la vita della flora e della fauna e l’impegno del Gruppo Sanpellegrino e di Acqua Panna è un esempio virtuoso in tale direzione – afferma Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi – Per noi, che siamo impegnati tutti i giorni nella gestione delle aree naturali protette, collaborare con le aziende è una grande opportunità, perché ci aiuta non solo nella salvaguardia degli habitat naturali, ma soprattutto ci permette la condivisione di esperienze e la possibilità di utilizzare mezzi per la sensibilizzazione della popolazione ai fini di una più efficace tutela della biodiversità”.
“La transizione verso la sostenibilità richiederà una profonda trasformazione e un ripensamento dei processi produttivi, favorendo da un lato l’utilizzo di soluzioni nature-based che sequestrando CO2 dall’atmosfera e agiscono mitigando i cambiamenti climatici, e dall’altro di strategie volte al miglioramento dei servizi ecosistemici e a protezione della biodiversità – ha dichiarato Marco Frey, direttore del Sum della Scuola Sant’Anna Pisa – In questo contesto, abbiamo aiutato Acqua Panna a mettere in campo una strategia verso l’azzeramento delle proprie emissioni di carbonio e il ripristino, la protezione e il rafforzamento della biodiversità e degli ecosistemi di alto valore inquadrando le proposte di miglioramento in un contesto agroecologico e di sviluppo tramite pratiche di agroforestazione”.
Migliorare le condizioni di vita degli insetti impollinatori è la prima di un’articolata serie di iniziative che verranno sviluppate da Sanpellegrino per tutelare la biodiversità della riserva di Acqua Panna. Il progetto ‘Good Bee’, per esempio, si concretizza oggi con l’inaugurazione del primo Bee Hotel, una struttura in legno, canne di bambù, corteccia e legno forati che funge da rifugio per api e farfalle diurne, la cui sopravvivenza è seriamente messa in pericolo dai cambiamenti climatici, dall’uso dei pesticidi e dall’agricoltura intensiva. Vicino al Bee Hotel sono stati anche creati microhabitat sabbiosi e a suolo nudo per favorire la riproduzione degli impollinatori. Saranno, inoltre, incrementate le coltivazioni di vegetali in campo aperto per l’alimentazione degli imenotteri, dei sirfidi e delle farfalle diurne, con la creazione di siepi e filari di vegetali e di microhabitat di acqua dolce per favorire la disponibilità di acqua.