(Adnkronos) – I fondi sostenibili in Italia sono stati un prodotto di nicchia fino al 2015, rappresentando appena il 2% circa dell’intero mercato; oggi invece oltre il 40% del totale dei fondi aperti in Italia è amministrato con criteri e obiettivi specifici di sostenibilità. È quanto emerge dall’indagine di Eurispes per il 2023, sull’andamento economico del Paese, che cita Assogestioni, l’associazione che raggruppa le società di gestione del risparmio italiane e estere operanti.
La prima preoccupazione degli italiani, oggi e per il futuro, è – secondo il Rapporto Coop 2022-l’emergenza ambientale insieme alla crisi climatica (39% del campione intervistato).
Secondo l’ultimo Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione, l’attenzione e la preoccupazione per l’ambiente portano gli italiani all’adozione di comportamenti di consumo responsabili che si traduce in riduzione e riciclo dei rifiuti (78%), riduzione degli sprechi energetici e del consumo di risorse esauribili (73%) e acquisto soltanto di ciò di cui si ha realmente bisogno (64%).
In questo scenario, anche in ambito finanziario trova conferma l’interesse degli italiani per il tema della sostenibilità. Secondo i dati di un’indagine del Forum per la Finanza Sostenibile, nel 2022 l’87% dei risparmiatori intervistati (contro l’82% del 2021) giudica molto o abbastanza rilevante il ruolo dei temi ESG (Environment, Social, Governance) nelle scelte di investimento e il 77% (contro il 72% del 2021) reputa importanti i rischi legati al cambiamento climatico.
L’81% degli intervistati giudica molto o abbastanza influente il tema delle energie rinnovabili; l’80% quello del risparmio e dell’efficientamento energetico e il 77% il tema dei rischi legati al cambiamento climatico.
Anche l’VIII Rapporto della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane conferma che nel 2022 il 15% degli italiani dichiara di essere interessato ad investire in prodotti finanziari sostenibili.
A ben vedere, secondo il Global Investor Study, i risparmiatori vogliono contribuire mediante i propri investimenti a ridurre la crisi climatica (42%), favorire la disponibilità di acque pulite e di servizi igienico-sanitari (37%), istruzione di qualità (40%), riduzione della fame (36%) e della povertà (35%).
Tuttavia, gli italiani sono convinti che una ulteriore crescita degli investimenti in finanza sostenibile sia ostacolata da alcuni fattori: la mancanza di trasparenza circa l’impatto degli investimenti (50%); la mancanza di una definizione chiara di investimento sostenibile (38%) e i timori circa la performance degli stessi (28%). Per incoraggiare tali investimenti, i risparmiatori sostengono sia necessario: ricevere una adeguata formazione sul tema (45%); scegliere investimenti personalizzati in materia di sostenibilità (44%) e avere accesso a report regolari che mostrino l’impatto degli investimenti su collettività e sul pianeta (37%).