(Adnkronos) – “È un progetto che mette insieme la protezione dell’ambiente, la sostenibilità urbana e la tecnologia. Una delle operazioni fondamentali che dovremmo fare per dare alle nostre città la possibilità di essere resistenti nei prossimi anni a tutto ciò che comporta il riscaldamento globale è coprirle di alberi”. Lo ha detto Stefano Mancuso, accademico, professore universitario e divulgatore, ideatore insieme a Marco Girelli, CEO Omnicom Media Group, del progetto non profit ‘Prospettiva Terra’, il network di aziende, realtà no profit, comunità scientifica e istituzioni, che hanno deciso di supportare anche economicamente progetti di ricerca scientifica, innovazione e comunicazione volti ad affrontare il problema del riscaldamento globale. Il progetto è stato presentato con una conferenza stampa mercoledì 8 novembre a Milano.
“L’iniziativa è nata da un incontro fortuito con Marco Girelli – ha raccontato Mancuso – e dall’esigenza di fare qualcosa che potesse, nel pratico, mostrare che si possono fare delle cose per l’ambiente mettendo insieme una serie di aziende contente di cooperare”.
Il primo intervento di Prospettiva Terra si inserisce all’interno di BAM -Biblioteca degli Alberi di Milano, Botanical & Cultural Partner di questa prima iniziativa e prevede l’installazione di 300 sensori IoT – Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e PNAT – Technology & Design Partner, spin-off dell’Università di Firenze premiato da UNECE, UNIDO e Commissione Europea – che permetteranno nei prossimi 18 mesi di raccogliere una serie di informazioni sulle piante, dal loro stato di salute ai benefici che producono per la collettività, fino alla stima del loro assorbimento di CO2 all’interno della città.
“Gli alberi raffreddano l’ambiente, deimpermeabilizzano i suoli, permettono un deflusso dell’acqua in maniera più omogenea, danno una serie infinita di vantaggi che però spesso non vengono percepiti dalle persone. Per questo abbiamo pensato a dei sensori che si mettono sugli alberi e ne misurano i benefici, in tempo reale. Ora per ora mostrano cosa sta fornendo quell’albero alla cittadinanza in termini di risparmio energetico, di fissazione dell’anidride carbonica, di rimozione di inquinanti eccetera”.
“Questa cosa – aggiunge- è tanto più significativa per una città come Milano che purtroppo ha una qualità dell’aria pessima, in alcuni periodi dell’anno. In questo senso, qualunque iniziativa o attività si muova verso la forestazione della città dovrebbe essere benvenuta – ha illustrato il professore – I sensori che stiamo posizionando sugli alberi di BAM hanno anche un sensore di stabilità, una parte fondamentale del progetto per studiare dei sistemi che permettono di monitorare in tempo reale la stabilità degli alberi”.
“Andiamo incontro a un futuro in cui gli eventi climatici saranno sempre più violenti, conoscere in anticipo lo stato della stabilità degli alberi diventa fondamentale perché altrimenti rischiamo che invece di essere i nostri alleati nella lotta al riscaldamento globale e al cambiamento climatico, vengano percepiti come degli ostacoli capaci di creare potenziali danni. Una parte fondamentale di questo progetto è proprio quella di prevenire, grazie a queste tecnologie, la caduta degli alberi” ha concluso Mancuso.