(Adnkronos) – Nel 2022 i cambiamenti climatici si confermano al primo posto tra le preoccupazioni per l’ambiente: così si esprime oltre la metà della popolazione di 14 anni e più (56,7%). Seguono i problemi legati all’inquinamento dell’aria, avvertiti dal 50,2% (quota pressoché stabile dal 1998, primo anno di rilevazione). Al terzo posto, la preoccupazione per lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (40,0% delle persone di 14 anni e più). E’ quanto rileva Istat nel contesto dell’indagine ‘Aspetti della vita quotidiana’ analizzando le ‘preoccupazioni ambientali’ e i ‘comportamenti ecosostenibili’ degli italiani.
Secondo l’indagine, l’inquinamento delle acque (38,1%), l’effetto serra e il buco nell’ozono (37,6%) sono percepiti come ulteriori fattori di rischio ambientale a livello globale. Gli altri problemi ambientali preoccupano meno di tre persone su dieci; in fondo alla graduatoria vi sono le preoccupazioni che coinvolgono una quota ristretta di persone (circa 1 persona su 10), come l’inquinamento elettromagnetico, le conseguenze del rumore sulla salute e la rovina del paesaggio. “Quest’ultima è una preoccupazione in crescita nelle regioni del Nord ed è percepita in maniera più forte nelle regioni a vocazione turistica, ad esempio in Trentino-Alto Adige, oppure in regioni industrializzate come la Lombardia”, sottolinea Istat.
Nel tempo, la preoccupazione per l’effetto serra, che nel 1998 coinvolgeva quasi sei persone su 10, è scesa di circa 20 punti percentuali e interessa nel 2022 soltanto il 37,6% degli intervistati, registrando tuttavia un aumento tra il 2021 e il 2022 di 2,7 punti percentuali. In senso inverso, il timore per i cambiamenti climatici, indicato nel 1998 dal 36,0% delle persone, sale al 56,7% nell’ultimo anno (+20,7 punti percentuali). Valutando insieme i due temi, effetto serra e cambiamenti climatici, emerge che l’attenzione della popolazione per la crisi ambientale aumenta in misura decisa dal 2019 (70% di cittadini preoccupati).
Comportamenti – Nella popolazione degli over 14 i comportamenti ecocompatibili sono finalizzati soprattutto alla conservazione delle risorse naturali: nel 2022, spiega Istat, il 69,8% degli intervistati dichiara di fare abitualmente attenzione a non sprecare energia, il 67,6% a non sprecare l’acqua e il 49,6% a non adottare mai comportamenti di guida rumorosa al fine di limitare l’inquinamento acustico. Inoltre, il 35,0% della popolazione legge le etichette degli ingredienti e il 22,5% acquista prodotti a chilometro zero.
Nelle regioni del Nord si rileva una percentuale più elevata rispetto alla media nazionale di persone che hanno abitudini virtuose legate alla mobilità: il 52,3% fa attenzione a non adottare comportamenti di guida rumorosi (44,8% nelle regioni del Mezzogiorno) e circa il 20% sceglie mezzi di trasporto alternativi all’auto privata o ad altri mezzi di trasporto a motore privati (14,4% nel Mezzogiorno) – spiega Istat – Nelle regioni del Centro si nota una maggiore attenzione nel leggere le etichette dei prodotti (35,8% contro il 33,5% del Mezzogiorno) e acquistare prodotti biologici (16,0% rispetto al 12,9% del Nord). I residenti nel Mezzogiorno si distinguono invece per l’elevata frequenza di acquisto di alimenti e prodotti locali (26,9% contro 19,8% del Nord). L’attenzione a non sprecare acqua ed energia non mostra variabilità legata al territorio.