(Adnkronos) – “In gioco c’è il futuro dell’intera filiera dell’immobiliare, uno dei settori più strategici dell’economia e della produttività del Paese”. Lo afferma Roberto Pellegrini, Presidente di Riva del Garda Fierecongressi SpA in vista di Rebuild 2023, la due giorni in programma il 9 e 10 maggio al Centro Congressi di riva del Garda. “Un comparto – sottolinea – che ha un deciso e decisivo impatto sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale di interi territori”. Ad aprire i lavori sarà il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che parlerà del legame necessariamente più stretto tra innovazione, sostenibilità, transizione energetica ed edilizia.
Il titolo di questa nona edizione di REbuild, ‘Integra. Ripensa. Trasforma’, è il richiamo esplicito a un’azione di responsabilità condivisa da tutti gli attori del comparto nel mettere a sistema saperi, esperienze, nuovi processi e nuove frontiere per l’innovazione e la transizione. Se nel 2012 a REbuild si parlava di sostenibilità ambientale, risparmio energetico, Bim e di completamento off-site del costruito, a maggio 2023 i 60 relatori italiani e internazionali affronteranno temi quali l’ingresso dell’AI nella progettazione e dei robot nei cantieri, la rendicontazione non finanziaria in chiave Es, l’impronta ambientale dell’intero ciclo di vita dei prodotti, la transizione elettrica dalla casa – destinata a diventare hub di servizi automatizzati, real time e adattivi in un mercato di cui saranno svelati numeri, proiezioni e scenari di fattibilità economica e ambientale – alla città, le implicazioni della Direttiva europea sulle case green, i ‘gemelli digitali urbani’ per le pianificazioni territoriali.
Non solo. Si parlerà del primo Green Corridor d’Europa, destinato a rivoluzionare la mobilità del futuro, di comunità energetiche e autoconsumo collettivo, circolarità dei materiali, evoluzione e replicabilità delle tecnologie off-site. Si affronteranno temi quali la decarbonizzazione in edilizia, il Proptech, la salubrità indoor, la transizione ecologica del patrimonio immobiliare storico e di quello obsolescente. Spazio anche ai nuovi utilizzi di materiali antichi e al tema ancora inedito della relazione tra tutela e prevenzione del rischio del costruito, i cambiamenti climatici e gli eventi ambientali estremi.
Filo rosso che attraverserà ogni incontro di REbuild sarà l’innovazione, fisicamente presente all’evento con le realtà selezionate per lo Start up Village e le aree espositive dedicate a 24 imprese consolidate – suddivise tra l’offerta di soluzioni per il building, l’off-site e la gestione energetica dell’edificio da un lato e i servizi digitali e per il Real Estate dall’altro – che rappresentano uno spaccato dell’innovazione oggi presente in Italia, e non solo, per chi vuole costruire e gestire i beni immobili secondo nuovi paradigmi.
Anche la grande architettura sarà parte integrante di REbuild: di là dai temi progettuali affrontati negli incontri, si segnalano gli interventi dedicati alla combinazione tra innovazione progettuale tecnica e tecnologica e capacità di immaginare, su scale differenti, il futuro dell’abitare e del vivere: uno di Patricia Viel (partner Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel) nella prima giornata e l’altro di Benedetta Tagliabue (co-founder EMBT Architects, Barcellona) a chiusura della due-giorni.
“Parliamo di un carnet di incontri multidisciplinari e politematici e di un parterre espositivo che affrontano i temi più caldi del futuro prossimo”, commentano gli organizzatori. “Finanza ed economia, tecnica e tecnologia, energia e ambiente, comunità e territori, esperienze e proiezioni: REbuild torna, e lo fa da protagonista, offrendo mappe e strumenti, ricerche e testimonianze emblematiche italiane e internazionali sul futuro dell’ambiente costruito”.
Sarà dunque un’edizione speciale in cui si assisterà al susseguirsi di nuove idee e soluzioni tecnologiche capaci di contribuire al benessere dell’uomo, alla tutela dell’ambiente, della casa e all’utilizzo più efficiente delle risorse materiali e immateriali.
Perché obiettivo di REbuild è offrire una serie di mappe utili per governare la transizione verso un modo di pensare il costruito completamente diverso dal passato, che innova sia nella fase di ideazione che in quella di costruzione e gestione, estendendo lo sguardo alle tematiche più ampie di progettazione strategica del territorio, di governance urbanistica e infrastrutturale, per promuovere un benessere sociale diffuso e capillare.