(Adnkronos) – Prosegue la scalata sostenibile di Snam, società leader nel settore dell’energia, con un focus sul gas e un approccio fortemente green oriented. Nei primi nove mesi del 2023 la società di San Donato Milanese ha raggiunto i 2,8 miliardi di euro di fatturato con una crescita del 17% rispetto all’anno precedente.
Questo successo è attribuibile all’aumento dei ricavi regolati e all’essenziale contributo delle attività legate alla transizione energetica. L’Ebitda (il ‘guadagno operativo’ che non tiene conto degli interessi, delle tasse, dei deprezzamenti e degli ammortamenti) ha seguito una traiettoria simile, registrando un aumento del 9,1% e raggiungendo quota 1,8 miliardi di euro.
Tra i risultati raggiunti da Snam, si evidenzia l’impegno nella finanza sostenibile che ha raggiunto l’80% del totale degli asset finanziari.
Per la società una delle pietre miliari di questo periodo è stata l’emissione del primo EU Taxonomy-aligned Transition Bond convertibile. Questo passo dimostra l’impegno di Snam nel favorire pratiche finanziarie sostenibili. La finanza sostenibile ora rappresenta circa l’80% del totale, e gli investitori ESG costituiscono oltre il 47% degli investitori istituzionali. Una percentuale che conferma la crescente consapevolezza e interesse da parte degli investitori nei confronti di aziende che adottano pratiche ambientali e socialmente responsabili.
Oltre il 53% degli investimenti totali, che hanno raggiunto i 1,2 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023, è allineato agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Unione Europea (SDGs), mentre il 37% segue la tassonomia Europea. I 17 SDGs sono gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per affrontare sfide come la povertà, l’uguaglianza di genere e il cambiamento climatico.
La tassonomia Europea è invece uno standard utile a identificare attività economiche sostenibili. Snam, insieme ad altre società nel panorama europeo, ha dimostrato che gli investimenti possono essere sia redditizi che allineati agli obiettivi ambientali.
Concetto reso ancora più solido dal report Kroll ‘Esg and global investor returns’ che evienzia come le aziende più performanti a livello Esg registrino rendimenti azionari medi annui del 12,9% rispetto all’8,6% delle imprese con rating Esg più bassi. In pratica, le aziende più sostenibili hanno reso in borsa quasi il 50% in più di quelle meno impegnate nel campo della sostenibilità.
Non solo iniziative di finanza sostenibile. Snam ha intensificato gli sforzi nella riduzione delle emissioni, con una diminuzione del 25% delle emissioni di metano rispetto al 2022, abbattendo quindi le emissioni di Scope 1 ovvero quelle prodotte da fonti di proprietà o comunque controllate dall’impresa.
Progetti significativi, come SoutH2Corridor e Carbon Capture and Storage a Ravenna, contribuiscono in modo cruciale alla transizione energetica del Paese. SoutH2Corridor è un progetto incentrato sull’idrogeno, un vettore energetico chiave per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, mentre Carbon Capture and Storage riguarda la cattura e lo stoccaggio del carbonio, riducendo l’impatto ambientale delle attività industriali.
La società di San Donato Milanese ha inoltre raggiunto la quota record del 99% di stoccaggio di tutto il gas italiano.
Sotto il profilo delle nuove tecnologie, il progetto IdrogeMO a Modena, realizzato in collaborazione con il gruppo Hera, segna un’interessante novità nell’ambito dell’idrogeno verde. Si tratta di un prodotto che nasce da fonti di energia rinnovabile che in questo caso è l’elettrolisi alimentata da energia da fonti rinnovabili. L’impianto di produzione di idrogeno rinnovabile è un passo concreto verso la sostenibilità, con la capacità di produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno verde all’anno.
La responsabilità di impresa di Snam si riversa anche sul fronte sociale, la ‘S’ della sigla ESG attraverso il volontariato aziendale. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre, Snam e la Fondazione Snam ETS hanno rinnovato il loro impegno sociale attraverso ‘Insieme per gli Altri’, una settimana di volontariato aziendale. L’iniziativa, promossa in 11 località italiane, ha coinvolto più di 500 partecipanti, tra dipendenti, pensionati e fornitori del Gruppo, dimostrando l’unità di intenti nell’affrontare le sfide sociali contemporanee.
‘Insieme per gli Altri’ è intrinsecamente legato all’impegno della Fondazione Snam nel contrastare tre forme di povertà che delineano il tessuto sociale moderno: energetica, educativa e alimentare. L’iniziativa non solo rispecchia la consapevolezza delle responsabilità sociali ma offre un contributo tangibile per superare le disparità nelle comunità in cui opera.
Il progetto di volontariato ha visto la collaborazione di oltre 20 organizzazioni del terzo settore, tra cui Croce Rossa Italiana, Opera Cardinal Ferrari, Banco Alimentare, Caritas locali, Opera San Francesco, Pane Quotidiano e Comunità di Sant’Egidio. Questo partenariato evidenzia la volontà di creare sinergie efficaci per massimizzare l’impatto positivo sulle comunità locali.
Durante la settimana di volontariato, i partecipanti si sono dedicati a due attività principali. La prima ha riguardato la raccolta e la selezione di alimenti in eccedenza, un gesto concreto per contrastare la povertà alimentare. La seconda attività ha coinvolto la distribuzione di pasti completi, fornendo sostegno diretto alle persone più vulnerabili. Questi sforzi riflettono un approccio olistico nell’affrontare le sfide sociali, lavorando sia sulla prevenzione dello spreco alimentare sia sull’aiuto diretto a chi ne ha bisogno.
L’iniziativa si è estesa su tutto il territorio italiano, abbracciando 11 città, da Milano a Catania. Questo ampio coinvolgimento geografico dimostra l’impegno di Snam a livello nazionale nel promuovere la solidarietà e affrontare le questioni sociali in modo equo e capillare.
‘Insieme per gli Altri’ rappresenta un esempio tangibile di come un’azienda possa integrare la responsabilità sociale nei suoi valori fondamentali. L’impegno di Snam e della Fondazione Snam ETS non solo affronta le sfide specifiche delle ‘povertà’ contemporanee ma sottolinea anche l’importanza della collaborazione tra il settore privato e le organizzazioni del terzo settore per creare un impatto significativo e sostenibile nella società.