(Adnkronos) – Progetti e iniziative per la sostenibilità e tutela del territorio, ma soprattutto la voglia di fare rete e lo spirito di condivisione che attraversa tutto l’arco alpino in previsione delle prime Olimpiadi diffuse della storia. Protagonisti dell’incontro di chiusura di Cortina tra le Righe, il festival della formazione e informazione in quota, Gianluca Lorenzi, sindaco del Comune di Cortina d’Ampezzo, Silvia Cavazzi, sindaca del Comune di Bormio, Remo Galli, sindaco del Comune di Livigno, Andreas Tschurtschenthaler, head Pr&events Idm Alto Adige in rappresentanza del Comune di Anterselva.
“Come impiantisti, la sostenibilità è un aspetto che abbiamo particolarmente a cuore – dichiara Marco Zardini, presidente del Consorzio Esercenti Impianti a Fune di Cortina d’Ampezzo, San Vito, Auronzo, Misurina – Il nuovo impianto che collega le Tofane e le 5 Torri, inaugurato lo scorso Natale, ha dimezzato il traffico. Questa estate andremo avanti con le opere di ripristino delle zone interessate, in modo da essere pronti al meglio per la prossima stagione. Abbiamo inoltre presentato un progetto di collegamento tra il centro e Socrepes con l’obiettivo di snellire ulteriormente il traffico. Con queste premesse, e con l’attenzione che abbiamo sempre avuto nei confronti del territorio ampezzano, sono orgoglioso di annunciare la nascita di Cortina thinkS Green, un progetto nato dalla collaborazione con Alperia, e col supporto di tutto il Comitato Media Cortina, il gruppo di giornalisti che dal 2017 è al nostro fianco prima nella strada verso i Mondiali 2021 e ora verso le Olimpiadi 2026”.
“Cortina thinkS Green – aggiunge Stefano Illing, responsabile del progetto, oltre che del Lagazuoi Expo Dolomiti e presidente dell’area Cortina Delicious – è un’iniziativa di Cortina Skiworld aperta a tutti coloro, istituzioni, enti, associazioni, che abbiano voglia di partecipare. Alperia ci aiuterà ad affrontare lo sviluppo ecosostenibile di Cortina, a introdurre forme di energia rinnovabile e modelli di gestione energetica nuovi, magari replicabili anche in altri contesti di montagna. Un progetto che è ricco di idee, ma anche e soprattutto di concretezza. Entro questa estate l’obiettivo è di attrezzare tutte le aree di sosta con colonnine per la ricarica elettrica e ricarica bici, la prossima sfida sarà quella contro la plastica e i rifiuti”.
“Alperia è un’azienda relativamente giovane – spiega Johann Wohlfarter di Alperia Spa – Ha appena 7 anni, ma in pochissimo tempo è passata da 30 dipendenti a 150, e da 20 milioni di fatturato a 200 milioni. Forniamo energia green e siamo 100% carbon free: la sostenibilità per noi non è un obiettivo ma le fondamenta”. “Il rapporto di collaborazione tra le amministrazioni comunali dei luoghi olimpici è fondamentale – dichiara Gianluca Lorenzi, sindaco del comune di Cortina d’Ampezzo – Sono tante le opportunità che i Giochi daranno alle località coinvolte, ma soprattutto è importante l’eredità che lasceranno. È un vantaggio per tutto il territorio alpino. Guardando al territorio ampezzano, stiamo lavorando per ridurre il traffico su gomma, ovviabile ad esempio attraverso gli impianti di risalita. Un altro tema importante in ottica di sostenibilità sociale è il villaggio olimpico, altra grande opportunità: invece che una struttura pensata unicamente per gli atleti in via temporanea, ci piacerebbe trasformarlo, dopo i Giochi, in un luogo di residenze per dipendenti di varie categorie”.
“Nella preparazione della venue di Bormio – dichiara la sindaca Silvia Cavazzi – abbiamo ricevuto input precisi, soprattutto per quanto riguarda la pista Stelvio e la finish area alla Ski Arena, che arriva direttamente nel paese. Un aspetto che vogliamo valorizzare al meglio è la rete ciclopedonale, in abbinamento ad un congruo numero di parcheggi che saranno costruiti. Dal punto di vista stradale, stiamo lavorando a una bretella che eviti la congestione del traffico specialmente nel cuore della località. Ma, strutture a parte, chi vogliamo veramente mettere al centro sono i cittadini: ho particolarmente a cuore i progetti che coinvolgono i giovani e le scuole in un percorso partecipato e comune di preparazione alle Olimpiadi”. “Per Livigno è la prima volta – afferma il sindaco Remo Galli – la nostra comunità non era mai stata coinvolta in un evento di tale portata. Ma siamo pronti. Negli ultimi anni abbiamo deciso di puntare molto sul turismo sportivo, dando la possibilità anche agli atleti di allenarsi sulle nostre piste e nelle nostre strutture. La prima questione che mi sono posto, dopo l’assegnazione delle Olimpiadi, è stata come usare questa grande opportunità per risolvere alcuni problemi del nostro territorio. La prima cosa che abbiamo fatto è stata un’analisi, specialmente in termini di sostenibilità, per vedere se le sue tre declinazioni (ambientale, economica, sociale) fossero rispettate. Abbiamo poi analizzato alcuni progetti di opere che, auspicabilmente, renderanno Livigno migliore. Nel concreto: un’opera di collegamento dei versanti (Carosello e Mottolino) che ridurrà il traffico del 23%; realizzazione di due laghetti alpini per l’innevamento e quindi risparmio energetico; un parcheggio interrato sotto lo Ski Stadium di gara nell’area del Mottolino. Avremmo avuto anche la possibilità di realizzare un villaggio olimpico con un migliaio di posti letto, ma dopo numerose valutazioni abbiamo preferito utilizzare gli alberghi già esistenti, anche per la sopracitata sostenibilità economica”.
“Siamo felici di ospitare ad Anterselva una disciplina come il biathlon – afferma Andreas Tschurtschenthaler, head Pr&events Idm Alto Adige in rappresentanza del Comune di Anterselva – che in qualche modo ci ha sempre ‘portato bene’. Abbiamo già uno stadio attrezzato, anche se serviranno interventi per quanto riguarda l’innevamento tecnico. Resta la sfida della mobilità, anche per raggiungere lo stadio, ma stiamo lavorando all’implementazione dei collegamenti ferroviarie e via bus. Rappresentando anche Idm Alto Adige, mi sento di dire che un altro passo che abbiamo compiuto verso la sostenibilità ambientale è stata la scelta di non pubblicizzare più luoghi ormai troppo noti, come il lago di Braies, per cercare di arginare un problema serio come quello dell’overtourism, che in alcuni casi può danneggiare flora e fauna locali”.