(Adnkronos) – La campagna Coop per l’inclusione di genere ‘Close the Gap. Riduciamo le differenze’ giunge al suo terzo anno. Ecco i primi risultati dentro e fuori il mondo delle cooperative di consumatori: cresce ancora la quota femminile dei dipendenti Coop e supera il 70%, sale oltre il 34% la percentuale delle donne presenti in ruoli direttivi (34,7% rispetto al 34% dell’anno precedente e del 32% del 2020). Nessun passo indietro per la presenza femminile nei Cda delle cooperative (41,5%) e aumenta sensibilmente la presenza di donne fra i soci eletti nei vari organismi rappresentativi dei territori (52,6%, +1,6% rispetto al dato precedente).
È proseguita nel 2022 la formazione sulla parità di genere che ha coinvolto circa 600 persone tra dipendenti interni e stakeholder. Tra questi ultimi è proseguita l’attività in ottica di gender equality per le donne che lavorano in aziende agricole fornitrici di Coop; sessioni di approfondimento con il coinvolgimento di associazioni dei territori che rimangono poi punti di riferimento successivi. E la formazione è arrivata anche in ambito scolastico dove Coop è attiva da lungo tempo: 130 fra docenti, educatori e animatori coinvolti e la proposta di un percorso di approfondimento a tema che prosegue nel corso di quest’anno, al quale hanno già aderito 289 classi.
IL PREMIO AI FORNITORI PIÙ VIRTUOSI – Edizione numero due per il premio Close the Gap, riservato ai fornitori di prodotto a marchio Coop più virtuosi in tema di inclusione e parità di genere. La prima edizione nel marzo dell’anno scorso aveva visto salire sul podio Eurocompany azienda del ravennate specializzata nella frutta secca ed essiccata. Certificata da enti terzi per la parità di genere, è un’azienda pioniera dell’equa distribuzione del compito di genitorialità concedendo ai suoi neo-papà un periodo di congedo parentale più esteso rispetto a quanto disposto per legge oltre a tenere corsi sull’inclusione e la violenza di genere a tutti i suoi dipendenti. Nella nuova edizione sono state 60 le autocandidature di realtà imprenditoriali che nonostante la crisi non hanno mancato di porre attenzione al tema. Tra queste, il Comitato Scientifico (Maurizia Iachino, Andrea Notarnicola, Vera Gheno) ha individuato le tre aziende premiate per ciascuna sezione tematica e ha voluto assegnare anche una menzione per un progetto considerato particolarmente innovativo.
Premi dunque per la Iffco Italia (attiva nella produzione di creme vegetali da cucina, spray e da montare), premiata per l’impegno a incrementare il numero di donne in ruoli di responsabilità e con una media di retribuzione riconosciuta alle donne dipendenti superiore a quella maschile; la Andriani (un’importante realtà nel settore dell’alimentazione free from), società Benefit e B Corp per i suoi progetti a sostegno della parità genitoriale considerando la stessa una competenza aggiunta anche nel contesto lavorativo; la cooperativa Chico Mendes, che ha meritato il premio di Close the gap per i suoi progetti su benessere e qualità del lavoro in aiuto ai piccoli produttori del sud del mondo, progetti da cui sono nati in Brasile un ristorante e una panetteria di comunità gestiti interamente da donne. Menzione infine alla Dial, una realtà trentina specializzata nella lavorazione dei funghi secchi, per l’innovazione nelle attività di ascolto dei dipendenti e l’offerta di servizi su misura adatti a conciliare il tempo di vita con il tempo di lavoro.
“Per noi è importante portare avanti un progetto per l’inclusione di genere in Italia – osserva Maura Latini, amministratrice delegata Coop Italia – questo è stato un anno molto difficile dal punto di vista economico come tutti sappiamo. Nonostante ciò Coop ha deciso di non arretrare su questo tema e anzi di impegnarsi, facendo ovviamente uno sforzo in più dati i tempi e date le tante iniziative che proponiamo in questo 2023. Ci teniamo a ricordare a tutti che la parità di genere non è uno slogan, per noi non esiste il gender washing, se così vogliamo chiamarlo. Coop compie azioni concrete e chiediamo in primo luogo ai nostri stessi dipendenti e poi anche ai nostri fornitori di farne”.
LA DOPPIA PETIZIONE SULLA GENITORIALITÀ – Altro tassello di Close the Gap 2023 è il rinnovato sostegno alla petizione di Movimenta, genitori#allapari, per l’estensione del congedo di paternità obbligatorio fino a tre mesi, che avviata nel 2022, ha raggiunto in anno circa 47.300 firme. Il rilancio passa ora dalla proficua unione con l’altra petizione ospitata da Change.org con lo stesso scopo: ‘Congedo di Paternità a 3 mesi operativo da subito!’ promossa da Girolamo Grammatico, un padre che per professione si occupa di formazione, che dal canto suo ha raccolto oltre 31.000 adesioni. Ora l’unione dei contatori che permette di implementare gli sforzi e di raggiungere 78.400 firme confermando il posizionamento del tema tra i più sottoscritti della piattaforma di petizioni online.