Parigi insegue l’obiettivo da decenni ormai, ma le Olimpiadi estive del 2024 potrebbe rappresentare la svolta: la capitale francese si prepara a rendere la Senna balneabile, abbastanza pulita insomma da poterci nuotare. Nelle nostre vacanze future potremo così inserire anche un tuffo all’ombra della Tour Eiffel e i parigini potranno farsi un bagno d’estate, pur rimanendo in città?
Senna balneabile: un sogno che arriva da lontano
Fu Jacques Chirac nel 1988 il primo ad assicurare che questo sogno sarebbe diventato realtà. Entro 5 anni, disse l’allora sindaco. La promessa non è diventata realtà, anche se nel frattempo, la situazione è nettamente migliorata, anche per merito suo: oggi il fiume ospita 35 specie diverse di pesci, mentre nel 1970 ne erano presenti solamente due, e i livelli di inquinamento (dovuti principalmente al problema delle acque reflue e all’intenso traffico di imbarcazioni) sono dieci volte inferiori rispetto agli anni ’90. Nel 2017 la città ha anche aperto degli stabilimenti balneari lungo il più riparato Canal Saint Martin, che attraversa la parte orientale della metropoli prima di aprirsi sulla Senna, ma anche questo corso d’acqua più piccolo e più gestibile ha dovuto essere chiuso nei momenti più critici, in cui i livelli di batteri nell’acqua erano troppo alti.
In che cosa consiste invece l’attuale piano di bonifica che mira a consentire le competizioni olimpiche tra soli tre anni? Il progetto principale è la costruzione già in corso di un vasto serbatoio d’acqua sotterraneo, al di sotto di un giardino pubblico vicino alla Gare D’Austerlitz della Rive Gauche, che immagazzinerà l’acqua piovana per evitare che le acque reflue si riversino nel fiume quando gli scarichi della città traboccano durante le forti piogge.
Senna baneabile? Il problema delle acque reflue
Il sistema fognario parigino, risalente al XIX secolo, mescola le acque reflue con l’acqua piovana e durante i forti acquazzoni può essere sopraffatto dal volume di liquido che deve incanalare. Come spiega Bloomberg, in tali occasioni oltre 2 milioni di metri cubi di acqua contaminata dalle acque reflue si riversano nella Senna, lasciando il fiume infestato da una serie di batteri nocivi.
Attualmente l’acqua è abbastanza pulita da consentire un uso sportivo occasionale, come ha fatto il figlio dell’attuale sindaco Anne Hidalgo, il nuotatore professionista Arthur Germain, che ha risalito il fiume a nuoto, dal mare fino alla sorgente. Ma il bagno è ancora illegale nei tratti urbani ed è probabile che gli straripamenti di acque reflue diventino più frequenti in futuro, a causa dei violenti eventi di pioggia annunciati dal cambiamento climatico.
È qui che entrerà in gioco il nuovo serbatoio di raccolta dell’acqua piovana. Con una capacità di 46.000 metri cubi, potrebbe ingoiare comodamente una quantità d’acqua equivalente a trenta piscine olimpioniche. Costerà 1,4 miliardi di euro e rimarrà completamente invisibile a livello superficiale, anzi consentirà la crescita di alberi nel giardino soprastante. Collegato da tubi sotterranei alle fognature su entrambi i lati della Senna, reimmetterà il suo contenuto nel sistema una volta passata la forte pioggia. Non è ancora del tutto garantito che il serbatoio sarà in grado di mantenere la Senna libera dai liquami.
Da Parigi a Berlino e Londra: obiettivo fiumi urbani incontaminati
Probabilmente rimarrà comunque consigliabile non nuotare nel fiume dopo forti piogge, tuttavia il fatto che Parigi sia disposta a investire così tanto nella pulizia della Senna è un segno di quanto il concetto di fiume urbano incontaminato sia sempre più forte. Un sogno che stanno rincorrendo anche altri capitali europee. Berlino ha un progetto di vecchia data, ancora in fase di approvazione ufficiale, per rendere balneabile un braccio centrale del fiume Sprea, installando un tratto di canneti per filtrare l’acqua prima che raggiunga il bacino balneabile. Londra invece progetta l’installazione di piscine galleggianti d’acqua dolce lungo il fiume, che si chiameranno “Thames Baths”.
Oltre al maxi serbatoio, anche Parigi sta installando alcuni canneti nel parco del Bois de Boulogne per vedere se possono essere utilizzati per filtrare l’acqua piovana inquinata dal contatto con le strade. Per le Olimpiadi verranno anche realizzati tre bacini balneari all’interno del fiume. Queste piscine potrebbero non rimanere dopo i Giochi, ma la città manterrà la possibilità di fare un tuffo nel fiume, che è già sede di spiagge estive temporanee ed è costeggiato da bellissime piste pedonali.