Nel corso di quest’anno gli Stati Uniti occidentali sono stati devastati da incendi che hanno bruciato, secondo le stime del governo, 27 mila chilometri quadrati di terreno, carbonizzando foreste e paesi interi. Le cause? Il cambiamento climatico, aiutato da fattori come la gestione delle foreste e lo sviluppo urbano inconsiderato. Quando non ci si mettono gli incendi, comunque, ci pensa l’industria del legname, che dagli anni Novanta ha consumato 300 milioni di acri in tutto il mondo. Pensate a un’area grande come il Perù: ecco. Alla deforestazione, quindi, deve seguire una reforestazione, anche via drone. Aziende come l’americana Droneseed hanno sviluppato una tecnologia con cui seminare nuovi alberi su aree vastissime grazie proprio a dei droni progettati per “sparare” a terra delle capsule contenenti i semi delle future piante. “Crediamo che la robotica sia l’unico modo di rendere la reforestazione davvero scalabile”, dice Grant Canary, CEO di Droneseed. L’alternativa, del resto, sarebbe farlo a mano. |