Avete presente le vertical farm? Li chiamano orti verticali e sono quei macchinari illuminati al LED in cui vengono coltivate erbe e verdure. Un settore su cui alcuni paesi del nord, come i Paesi Bassi, hanno investito da tempo. Esistono anche in Italia, ad esempio appena fuori Milano, dove ha sede Planet Farms, in grado di produrre 40mila confezioni al giorno di insalate. Ma è nel nord Europa che corre questo tipo di innovazione, che insegue anche migliori standard ambientali e di efficienza energetica.
Infarm ha sede a Berlino, una delle tante startup della capitale tedesca. La sua tecnologia permette di ridurre l’acqua utilizzata alla coltivazione del 95%, lo spazio necessario del 99% e i fertilizzanti del 75%, rispetto alla tradizionali colture. Da Berlino si è diffusa in altre capitali, dove hanno installato le loro “farm” direttamente in alcuni supermercati, che possono quindi coltivare alcune piante in loco.
Come nota Wired, le verticali farm sono da tempo la grande promessa del settore agroalimentare ma nessuno è ancora riuscito a trasformarle in un business economicamente sostenibile. La ricetta di Infarm prevede una rete di “orti” nei supermercati e uno stabilimento che funge da hub, dove tutto è robotizzato, e il lavoro di fatica dei campi è del tutto assente.
Toccherà poi alla tecnologia e alle intelligenze artificiali trovare nuovi modi per ottimizzare spazi e risorse. Secondo Nicola Kerslake, fondatore di un’altra realtà del settore, la Contain Inc, è ancora presto per misurarne l’impatto nel settore, visto che è da appena “tre-quattro anni” che sono state applicate a questo tipo di farming. L’evoluzione della tecnologia corre veloce, specie nei paesi meno baciati dal sole, dove le alternative scarseggiano e si lavora sodo per arrivare ad avere orti verticali in grado un gioco di andare oltre alle solite insalatine.
(Foto: InFarm)