I Bitcoin sono volatili, si sa. Basta un annuncio, una notizia, una dichiarazione per farli schizzare in alto. O sprofondare in basso. Nei primi mesi dell’anno sono stati Tesla ed Elon Musk a influenzare pesantemente il mercato, producendo una crescita improvvisa e un drastico scoppio di bolla. Poi, per qualche mese, il silenzio, con Bitcoin che viaggiava spesso sotto la soglia dei 30 mila dollari. La tregua si è però interrotta la scorsa settimana, quando Amazon è entrata nel ring del crypto. O quasi.
Svolta crypto per Amazon, annuncio e smentita
Ancora una volta è bastato un accenno a far esplodere il settore. Più precisamente, è stato sufficiente che Amazon pubblicasse un annuncio di lavoro per un “digital currency and blockchain product lead” da inserire al suo team dedicato al campo del “payments acceptance”. Insomma: un esperto di blockchain da impiegare nel ramo dei pagamenti. Apriti cielo: in poche ore il valore di Bitcoin è salito, superando quota 40mila dollari.
All’entusiamo generale è seguita la cautela di Amazon, che ha presto preso le distanze dalle celebrazioni. Anche perché è bastato poco per vedere articoli e post che annunciavano una svolta crypto dell’azienda, della serie “presto potremo comprare online con i Bitcoin!”. Nulla di tutto questo, come ha precisato un portavoce del gigante: “Siamo ispirati dall’innovazione del settore delle criptovalute e stiamo esplorando cosa potrebbe fare per Amazon”. Piedi di piombo, quindi.
Crypto, qual è il “vero” piano di Amazon?
Secondo molti analisti, comunque, sarebbe ingenuo immaginare che Amazon possa semplicemente accettare una valuta tanto volatile nel suo sistema. Come ha scritto Yahoo News, l’azienda potrebbe sviluppare piuttosto una propria criptovaluta, una strada già provata da Facebook con Libra.
Questo tipo di giganti operano ormai come stati a sé stanti, ormai è chiaro. E del resto sono le nazioni stesse ad aver annunciato piani simili, con progetti per valute solo-digitali di stato in corso di sviluppo sia in Regno Unito che in Unione europea.
Una valuta solo per Amazon
Ecco, forse Jeff Bezos mira a qualcosa di simile a questo: una valuta di Amazon – e per Amazon – con cui legare a doppio filo il denaro degli utenti alla spesa sulla piattaforma. Una sorta di Prime Coin, potremmo dire, un gettone speciale da spendere solo sul sito.
Il punto è che se Amazon si preparassa a un passo simile, non sarebbe per niente un bene per Bitcoin e simili, che avrebbero un concorrente in più. Certo, il sistema della valuta digitale – e del crypto – verrebbe in qualche modo legittimato ulteriormente, ma a quale costo?
Insomma, altro che festeggiamenti. Bitcoin, comincia a tremare: Amazon sembra puntare verso di te.