Potremmo dire: come se la sanità americana non avesse già abbastanza problemi, ecco che arriva Amazon con la sua proposta. A parte gli scherzi, il lancio del servizio medico di Amazon, chiamato Amazon Care, è una notizia notevole, destinata a scompaginare le logiche del settore, almeno negli USA. Del resto, la disruption, lo sconvolgimento delle pratiche tradizionali, è il DNA stesso del gigante.
Amazon Care è nato nel 2019 come servizio interno all’azienda per la sede principale di Seattle. Dopo un anno e mezzo di rodaggio, ecco che è pronto a invadere i 50 stati americani, cominciando da quello di Washington. Ma di cosa si tratta?
Visite via app
Amazon Care affianca un servizio di telemedicina, fatto di visite virtuali con dottori e specialisti, a uno “fisico”. Nel secondo caso l’utente (o paziente?) potrà prenotare una visita casalinga direttamente via app, che sarà disponibile sia per iOS che Android. Il servizio viene promosso garantendo la velocità che ha fatto la fortuna dell’azienda e promettendo un parere medico “entro 60 secondi”. Tra i servizi inclusi, le vaccinazioni, tra cui quella contro il Covid-19, la compilazione di ricette, e il trattamento di “disturbi infortuni” vari.
Il precedente di Haven
Prima ancora di Care, Amazon aveva già saggiato il terreno della sanità. Nel 2018 aveva lanciato Haven, un’azienda fondata con Berkshire-Hathaway (il fondo di Warren Buffett) e JPMorgan Chase, allo scopo di “ridurre i costi della sanità” per le aziende. Haven non è stato un grande successo ed è stata sciolta proprio a inizio 2021, quando i tre giganti fondatori hanno deciso di continuare la ricerca indipendentemente. A quanto pare, Amazon non ne aveva più bisogno: era pronta a fare da sola.
Care sembra essere un prodotto pensato ad hoc per gli Stati Uniti, un paese con un sistema sanitario piuttosto particolare, in cui è il privato a farla da padrone. Rimane il dubbio su come potrà adattarsi a un sistema pubblico come il nostro. Meglio non sottovalutarlo, comunque: con Amazon non si sa mai.