Amazon Marketplace è il posto (ricco di recensioni) dove chiunque – negozi e aziende – può vendere online usando la piattaforma del sito. Ed è una gallina dalle uova d’oro: nel 2020-21, per esempio, circa il 60% delle vendite totali sul sito è avvenuta proprio su Marketplace.
Amazon contro i falsi
Un business gigantesco su cui si fondano tante piccole aziende e che permette ad Amazon di essere “the everything store”, il negozio di tutto quanto, la missione originale di Jeff Bezos. Grazie al Fulfillment by Amazon (FBA), poi, ciascun produttore può usare i magazzini dell’azienda come i suoi, assicurando i tempi di consegna a cui il gigante ci ha abituato.
C’è un solo problema: Amazon è funestata dai falsi, e le aziende gridano vendetta. Per questo il gigante di Seattle sta correndo ai ripari. Se vi dicessimo che questi “falsi” vengono per la maggior parte dalla Cina, pensereste ai soliti prodotti “tarocchi”. Ma nell’ecosistema digitale i prodotti fisici sono solo un elemento di un meccanismo molto grande e complicato. Da soli non fanno granché, se non sono accompagnati da ottime recensioni.
Amazon contro le recensioni positive finte
A essere cinesi sono dunque gli account che pubblicano di continuo recensioni “finte” su vari prodotti, inventando acquisti ed esperienze. Sempre positive. E inventate. Il motivo è chiaro: ognuno è inevitabilmente attratto dai voti e dalle recensioni di un prodotto. Avere 4,5 stelle è essenziale per essere più convincente – e venire incluso tra i primi risultati della ricerca. Insomma, i voti fanno vendere di più.
E qui veniamo alla “purga” di Amazon contro le recensioni finte. Nelle ultime settimane più di 50 mila account che si avvalevano di questo trucco sono stati cancellati, provocando perdite per 15,4 miliardi di dollari. Il motivo del buco è presto detto: nel momento in cui un account viene cancellato, se ne vanno anche gli ordini (compresi quelli in corso), con grandi conseguenze per molti utenti.
Queste recensioni finte non piovevano dal cielo: il sistema prevedeva delle recensioni a pagamento (pay-for-praise) o l’invio di prodotti gratuiti a consumatori e potenziali clienti in cambio di recensioni positive. Insomma, ad Amazon risulta che tu abbia ricevuto il prodotto XYZ (che ti è stato regalato), così puoi scriverne la recensione. Dedicandogli ottime parole, ovviamente.
Come funziona il sistema
Questo tipo di business finisce per risultare tossico per tutti. Più si sparge la voce, più gli utenti sanno che le recensioni manipolate, meno si fidano di loro. E a perderci è anche Amazon, che viene colpita proprio in una delle sue colonne portati: l’affidabilità. Che non vuol dire solo “consegne veloci” ma anche la trasparenza, il lusso di poter ordinare di tutto sapendo di ricevere quello che si voleva.
Il colpaccio anti-falsi di Amazon è seguito un’inchiesta del sito Recode e – soprattutto – l’interessamento della FTC (Federal Trade Commission), che aveva cominciato a chiedere conto all’azienda di quanto succedeva sotto al suo naso. Torneremo a poterci fidare delle recensioni di Amazon?
(Foto: Envato)