“And if somebody hurts you, I wanna fight/ But my hands been broken one too many times/ So I’ll use my voice, I’ll be so fucking rude/ Words they always win, but I know I’ll lose” (“E se qualcuno ti fa male, voglio combattere/ Ma le mie mani sono state rotte troppe volte/ Quindi userò la mia voce, sarò così fottutamente scortese/ Le parole vincono sempre, ma so che perderò”.)
Parole da brividi, se le ascolti su TikTok guardando i video delle giovani donne iraniane che gridano e si tagliano i capelli contro la morte della loro connazionale Mahsa Amini. Sono tratte dal singolo “Another Love” dell’inglese Tom Odell, cantautore e musicista indie folk: un brano del 2013, che è diventato la colonna sonora delle proteste scoppiate nel Paese degli ayatollah, insieme alla versione in farsi di “Bella ciao”, canzone ormai simbolo della lotta per la libertà in tutto il mondo.
Lo spezzone virale di “Another Love”, che sta scalando le classifiche ufficiali del Regno Unito dopo aver superato il miliardo di ascolti su Spotify, non è però tratto dalla versione originale dell’artista, ma da un audio girato a un concerto. Un’atmosfera di festa, quindi, in cui una folla di giovani urla a squarciagola questa ballata triste e romantica, che in realtà non ha nulla a che vedere con l’impegno civile e la difesa dei diritti umani.
Al contrario, è quasi un brano da serata in spiaggia con gli amici, mentre con una birra in mano si condivide la malinconia. Tom Odell racconta infatti la vicenda totalmente privata di una persona che vorrebbe innamorarsi di nuovo, ma non ci riesce: “Oh, ho bisogno di un amore, ora/Il mio cuore sta pensando/Voglio cantare una canzone, che sarebbe proprio la nostra/Ma le ho cantate tutte a un altro cuore/E voglio piangere, voglio innamorarmi/Ma tutte le mie lacrime sono state consumate“. Il video ufficiale mostra il cantante seduto su una poltrona davanti alla telecamera, mentre una ragazza prima cerca di attirare la sua attenzione e poi lo lascia.
Another Love, chi è Tom Odell
Non molto tempo fa Tom Odell aveva dedicato un’interpretazione speciale di “Another Love” alle vittime della guerre in Ucraina, esibendosi alla stazione ferroviaria di Bucarest e cantando insieme ai profughi. Ora, seguendo quei misteriosi fili invisibili (e digitali) che legano le persone da un luogo all’altro della Terra, le donne iraniane hanno scelto alcune strofe dello stesso brano in onore di Mahsa Amini. La 22enne, arrestata per non aver indossato correttamente l’hijab e aver mostrato i capelli, è morta in seguito ai maltrattamenti subiti mentre era sotto custodia della polizia morale (che sostiene che il decesso sia invece dovuto a un attacco di cuore). La sua storia ha scatenato proteste quotidiane in Iran, in cui finora hanno perso la vita decine di persone, ma anche manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo.
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“Sono scioccato dagli eventi che si svolgono in Iran. Invio amore e pensieri a quelle persone incredibilmente coraggiose che si battono per i diritti umani e per le donne”, ha dichiarato Tom Odell, impegnato in un importante tour europeo. “Ognuno dovrebbe avere la possibilità di scegliere se indossare o non indossare qualunque cosa voglia”, ha aggiunto il cantautore, che nel 2012 ha pubblicato il suo primo album breve “Songs from Another Love”, vincendo il Critics’ Choice Award ai BRIT Awards 2013. Durante un concerto, poi, ha dedicato “Another Love” ai manifestanti di Teheran e delle altre città: “Stasera voglio dedicare questa canzone a tutte le persone coraggiose che protestano in Iran. Benché ci sia molta distanza dall’Iran a qui ad Hannover, in Germania, penso e spero di parlare a nome di tutti in questa sala dicendo che stiamo insieme a tutti coloro che protestano per i diritti umani e i diritti delle donne”.
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