Le nuove misure annunciate da Apple per la privacy nelle email, stanno destando qualche preoccupazione. È un periodo di novità per Apple. Da poco è tornata a vendere computer colorati, i nuovi iMac, che si rifanno ai mitici computer trasparenti di fine anni Novanta. Cupertino sta però puntando soprattutto su un fattore: la privacy. È a questo nuovo fronte di guerra che dobbiamo lo scontro sotterraneo (ma nemmeno poi tanto) con Facebook, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.
Apple la privacy nelle email
Mentre Mark Zuckerberg e Tim Cook litigano, la Mela sta ampliando la sua nuova visione pro-privacy, applicandola anche alle email. Nel corso dell’ultima Worldwide Developer Conference, tenutasi a inizio giugno, Apple ha presentato “Mail Protection Privacy”, un nuovo programma che limiterà la quantità di informazioni che si possono raccogliere tramite posta elettronica.
Così come i siti internet hanno i cookies, dei pezzi di codice che raccolgono dati sugli utenti e il loro utilizzo, ecco che le mail utilizzano invece dei “pixel invisibili”. I quali sono letteralmente pixel, puntini nascosti che fanno da “spia”, raccogliendo informazioni sulle aperture della mail e gli eventuali click. Una bella invasione della privacy a cui Apple ha deciso di porre fine: ora le app di sistema dell’azienda nasconderanno queste informazioni, proteggendo i loro utenti. Niente tassi di apertura, quindi. Niente indirizzi Ip. Niente.
Privacy Apple:le conseguenze negli altri settori
Si tratta di una bella grana per i tanti settori che si sono fondati nel corso degli anni su questo continuo risucchio di dati personali. Pensate al marketing, ovviamente. Ma anche al giornalismo, che ha recentemente vissuto un “boom” legato proprio alle newsletter. Come ha scritto Joshua Benton, commentatore del mondo dei media, “la guerra di Apple contro la pubblicità targetizzata non è solo una guerra contro Facebook”. È tutto un modello di business a essere finito nell’obiettivo del gigante.
Il punto è che gli utenti apprezzano, e non poco. I nuovi sistemi operativi di Apple, specie iOS, permettono di controllare sempre di più il carico di dati che le aziende terze (le app, i social, i siti) possono avere dal nostro utilizzo del dispositivo. E la stragrande maggioranza degli utenti sceglie di non regalare i propri dati a delle corporation esterne.
Il 50% del mercato a rischio
Per alcune aziende di marketing, più del 50% delle mail viene ricevuta e aperta da dispositivi Apple. Circa la metà dei dati su cui si basano per fare soldi, quindi, è destinata a scomparire nel nulla. Un dato enorme, che finirà col cambiare lo status quo di (anche) questo settore, andando verso un utilizzo meno svergognato dei dati personali altrui.