Nel 2020 sono state 23.836 le auto prodotte in Cina ad essere vendute in Europa. Il numero potrebbe sembrare irrisorio ma è tredici volte superiore a quello del 2019. La crescita, insomma, c’è – e il trend delle auto cinesi in Europa è appena cominciato.
Il Vecchio continente è ormai elettrico
Sono macchine prodotte da aziende con nomi non proprio conosciuti, come Aiways o Xpeng. Brand dalla storie relativamente lunga (non certo come quelle dei brand americani o o europei) ma anche e soprattutto startup trainate da recenti investimenti miliardari. E sono tutte realtà specializzate in motori elettrici: in molti casi, un po’ come Tesla, sono aziende nate in funzione della rivoluzione elettrica, che il motore a scoppio non l’hanno nemmeno conosciuto.
Anche per questo mirano all’Europa: il Vecchio continente ha superato la Cina nella vendita di EV (veicoli elettrici), specie con il boom post-giugno 2020. Un aumento delle vendite (+137%) trainato dagli incentivi statali, che crea un’ecosistema che fa gola ai produttori cinesi.
Auto cinesi, il primo passo? La Norvegia
Secondo Fu Qiang, CEO di Aiways, “gli Europei hanno una maggiore sensibilità ambientale”. Qui, dice, “i consumatori sono più maturi e razionali”. Non solo: molti cinesi, specie quelli di ceto medio-alto, tendono a snobbare i brand nuovi (e locali) preferendo optare per i marchi di prestigio del Vecchio continente. È una questione di status, che in Europa c’è ma in misura minore, sempre secondo Quiang.
Come sbarcare in Europa? Il caso Tesla è stato in qualche modo esemplare anche per questi brand asiatici. Ben prima che il resto del mondo conoscesse le macchine elettriche di Elon Musk c’era un Paese europeo in cui erano molto richieste: la Norvegia. Nel 2020 il 54% delle macchine vendute qui erano elettriche, per dire: da sempre gli scandinavi, e in particolare i norvegesi, hanno spinto per lo switch verso l’elettrico, anticipando i tempi.
Un mercato ridotto, quello norvegese, ma molto convinto – e ricco. Così Xpeng, produttore di Guangzhou (l’ex Canton), ha annunciato che entro fine anno arriverà in Norvegia il primo carico di P7, suo modello sedan, ovviamente elettrico e con un’autonomia superiore a quella di Tesla. È il primissimo passo di una strategia continentale.
Auto cinesi vs europee: lo scontro che verrà
Questa Xpeng è una delle aziende da tenere d’occhio. Da poco ha dovuto raddoppiare i propri stabilimenti per far fronte alla grande richiesta, e tra i suoi modelli c’è P5, che costa meno della Model 3 di Tesla e offre prestazioni notevoli.
Insomma, in Europa la domanda c’è, complice una maggiore coscienza ambientalista e una forte spinta governativa. Ma ci sono due fattori che, secondo gli esperti, potrebbero aprire la strada ai marchi cinesi: la penuria di veicoli EV, che rimane nonostante tutto, e la “polarizzazione dei prezzi”. Insomma, passare all’elettrico costa ancora tanto. E, come si sa, i cinesi sanno come abbassare i prezzi.
Con ogni probabilità l’arrivo dei produttori è destinato a cambiare per sempre il mercato dell’auto europeo. Come? Staremo a vedere.