La parte difficile comincia adesso. Per Clubhouse, l’app più di successo delle ultime settimane, è stato relativamente facile conquistare grandi fette di pubblico in questi mesi. Milioni di persone costrette a casa, isolate, ormai disabituate alla socialità, sono il target perfetto per un’app social, specie se trainata da grandi nomi e personalità. Da Elon Musk in giù, infatti, tutti sono su Clubhouse (e non mancano i fake). Ergo, l’hype è elevatissimo.
Il successo del servizio è stato travolgente. “Nato famoso”, lo ha definito l’attento Nick Bilton, ricordando che il primo investimento su Clubhouse è stato fatto quando l’app aveva appena 1500 utenti. Al momento il suo valore si attesta sul miliardo di dollari, e giganti come Facebook stanno costruendo le “loro” copie del servizio. Twitter, ad esempio, ce l’ha, si chiama Spaces.
Ma che ne sarà di Clubhouse quando la socialità sarà finalmente permessa e sicura, quando saremmo tutti vaccinati? Quando le convention, gli incontri, le riunioni e persino gli aperitivi al bar torneranno a essere possibili sarà davvero così allettante passare del tempo a fare una specie di super-telefonata di gruppo? Insomma, cosa farà Clubhouse nella “fase 2” della sua vita?
È difficile prevederlo, così come è difficili prevedere con precisione come sarà la nuova normalità post-pandemica. Per ora una cosa è certa: siamo ancora tutti in isolamento e a qualche app va più che bene.