Home Future Concerti, da Taylor Swift ai Coldplay: quanto inquinano? Il “modello Massive Attack” 

Concerti, da Taylor Swift ai Coldplay: quanto inquinano? Il “modello Massive Attack” 

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Questa è per l’Italia un’estate di grandi concerti, da Taylor Swift ai Coldplay, solo per citare i due più importanti nomi internazionali che si sono esibiti a Milano e Roma. Per tutti i grandi artisti si pone il tema della sostenibilità ambientale: se da un lato la cantautrice statunitense è stata spesso al centro delle polemiche per la sua (presunta) scarsa attenzione all’ambiente, dall’altro i Coldplay ci tengono a sottolineare pubblicamente il loro impegno in questa direzione. Ma l’ultimo esempio sono i Massive Attack, che presto si esibiranno – in UK, in questo caso – in un “concerto modello” per quanto riguarda le pratiche green in campo musicale. 

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Taylor Swift al centro delle accuse per il suo jet privato

Taylor Swift si è trovata più volte a doversi difendere difendere dalle accuse di non essere green, soprattutto a causa dei suoi spostamenti su jet privato, su cui però circolano anche fake news. Il suo principale accusatore è Jack Sweeney, studente il cui sito web traccia i voli dei jet privati delle celebrità, secondo il quale la star a stelle e strisce solo nel 2023 ha percorso 285.000 km emettendo 1.300 tonnellate di CO₂. La cantante ha minacciato di intraprendere contro di lui un’azione legale se non smette il suo “comportamento di stalking e di molestia”, mentre un portavoce della cantante ha dichiarato a Business Insider di aver “acquistato più del doppio dei crediti di carbonio necessari per compensare tutti i viaggi del tour”, ma la testata stessa ha scritto di non aver potuto verificare l’informazione in modo indipendente.

Coldplay: emissioni dirette di CO₂ -59%

Dall’altro lato i Coldplay, che a questo tema hanno dedicato un apposito sito web, stanno lavorando da tempo per limitare e compensare le emissioni dei propri tour. “Quando abbiamo annunciato per la prima volta il Music Of The Spheres Tour nel 2021, ci siamo impegnati a ridurre le nostre emissioni dirette di carbonio (produzione dello spettacolo, merci, viaggi della band e dell’equipaggio) di almeno il 50%”, hanno dichiarato in una recente nota. “Siamo ora lieti di annunciare che le emissioni dirette di CO₂ e dei primi due anni di questo tour sono inferiori del 59% rispetto al nostro precedente tour negli stadi (2016-17)”, come verificato dalla MIT Environmental Solutions Initiative.

Un ringraziamento particolare da parte della band va a “tutti coloro che sono venuti allo spettacolo e hanno contribuito a caricare le batterie dello spettacolo sulle moto e sulle piste da ballo cinetiche; tutti coloro che sono arrivati ​​a piedi, in bicicletta, in ride sharing o con i mezzi pubblici; tutti coloro che sono venuti con bottiglie d’acqua ricaricabili o hanno restituito il braccialetto LED per il riciclaggio; e tutti coloro che hanno acquistato un biglietto, il che significa che finora hai piantato uno dei 7 milioni di alberi”.

I Massive Attack e le misure di decarbonizzazione per il concerto dell’Act 1.5

Se si parla di emergenza climatica e sostenibilità in campo musicale, però, non si può non parlare dei Massive Attack, da lungo tempo al centro dell’attenzione per il loro impegno su questi temi. Nel 2019 la band ha incaricato un gruppo di ricercatori di esplorare i modi in cui le emissioni dei tour potrebbero essere ridotte, portando alla roadmap “Super-Low Carbon Live Music” (“Musica dal vivo a bassissime emissioni di carbonio” ) nel 2021.

Ora, nel 2024, si stanno preparando per il loro concerto Act 1.5, che sarà un “acceleratore dell’azione per il clima”, come lo descrivono: un’intera giornata, che si terrà a Bristol, loro città natale, il 25 agosto, con l’obiettivo di stabilire lo standard per la decarbonizzazione della musica dal vivo. Già il nome sta a ricordare la notizia diffusa dagli scienziati del clima secondo cui per 12 mesi consecutivi si sono verificate temperature di 1,5°C superiori alla media.  

La band ha di recente annunciato tutte le misure che stanno adottando per rendere questo evento il più sostenibile possibile. Per esempio, una prevendita di 48 ore per chi risiede nella regione di Bristol; treni speciali e incentivi per i tifosi che viaggiano in treno; energia rinnovabile al 100% per alimentare il sito del festival e le varie operazioni; navette gratuite elttriche; divieto di parcheggio per veicoli privati ​​all’interno o nelle adiacenze del sito del festival; punti vendita di alimenti 100% vegetali da fornitori locali; tazze riutilizzabili e stoviglie compostabili; WC compostabili al 100%; piano di prevenzione dello spreco alimentare e redistribuzione di eventuali eccedenze alimentari; creazione di un nuovo bosco, con 19.150 querce autoctone, a James Wood, vicino a Taunton, a 44 miglia da Bristol e molto altro ancora, come si può leggere nell’elenco completo in 25 punti riportato da musically.

“La produzione dello spettacolo è pionieristica in tutti gli aspetti della decarbonizzazione e creerà un modello per il modo in cui possono essere prodotti gli spettacoli dal vivo”, ha affermato il front man della band trip hop Robert Del Naja, noto anche con lo pseudonimo di 3D. “La portata delle innovazioni e della riduzione delle emissioni parlerà da sola”.