È solo l’inizio di un lungo iter, quello per la modifica della Costituzione. Mercoledì scorso, però, il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge che introduce la difesa “dell’ambiente e della biodiversità” nel testo costituzionale. Il ddl era stato approvato lo scorso marzo dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Dovrà passare in tutto quattro letture, due alla Camera e un’altra al Senato, per entrare in Costituzione. Alla votazione ci sono stati 224 voti favorevoli e nessun voto contrario. Si sono solo astenuti 23 senatori, quelli di Fratelli d’Italia e di Azione (quest’ultimi perché nel testo mancano chiari riferimenti allo sviluppo sostenibile).
Un disegno di legge bipartisan (quasi)
Il testo attualmente in discussione è in realtà la sintesi di altre sette proposte provenienti da uno spettro politico piuttosto ampio, che comprende Liberi e Uguali, il Partito Democratico, Forza Italia, il Movimento 5 Stelle e +Europa. Il consenso non è però unanime, come abbiamo visto. Al di là delle astensioni, lo scorso aprile la Lega Nord aveva proposto quasi 250 mila emendamenti alla Commissione affari costituzionali del Senato. Tra i motivi dell’ostruzionismo leghista c’è la tutela di categorie come quelle degli allevatori e dei cacciatori – che verrebbero limitati in parte dal ddl – e la critica nei confronti dell’approccio “statalista” del provvedimento.
La Costituzione e l’ambiente
Prima di inoltrarci nelle polemiche tra partiti, però, è necessario chiedersi cosa significherebbe questa modifica alla Carta. Il documento del 1948 non fa mai diretto riferimento alla tutela dell’ambiente, perché all’epoca il tema pressoché assente dalle agende politiche. Le emergenze climatiche che conosciamo erano del resto ancora in divenire. La giurisprudenza ha colmato quella lacuna nel corso dei decenni, andando a rifinire e arricchire le leggi riguardo l’ambiente. Ma rimane un’indicazione chiara all’interno della Carta.
Gli articoli che devono essere modificati
Il disegno di legge prevede la modifica di tre articoli della Costituzione: 9, 41 e 117. Nel nono, ad esempio, si legge che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”, a cui si vogliono aggiungere anche la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
È un passo importante verso la giusta direzione, visto che il peso della Costituzione potrà aiutare a salvaguardare l’ambiente, e punire chi si fa macchina di reati nei confronti degli ecosistemi di questo Paese.
(Foto: Envato)