Dopo più di un anno di pandemia il nostro rapporto con la casa è cambiato, forse per sempre. Il lockdown, le zone rosse e arancioni, la didattica a distanza – tutti questi fenomeni hanno sconvolto abitudini e cucito assieme un nuovo sentimento casalingo. Un nido da migliorare, rendere più vivibile e – soprattutto – proteggere.
Durata smartphone e tablet: la missione di Covercare
Covercare opera proprio in questo campo: l’azienda di Legnano è nata con la missione di “prolungare la vita e migliorare la fruibilità dei prodotti di elettronica di consumo”, ma si è presto allargata anche alle stesse abitazioni nelle quali li fruiamo. In un’intervista a True News, l’amministratore delegato Riccardo Bonini e il suo socio in affari Andrea Pessina hanno raccontato come il Covid abbia ispirato una “riscoperta della casa”, anche piuttosto forzata da smart working e affini, che hanno fatto sorgere nuovi bisogni.
La svolta post-2020 (e dopo il Covid)
Smartphone e tablet, per cui Covercare vende servizi d’assistenza, hanno registrato un nuovo interesse: “Son tornati al centro della vita di tutti”, spiegano Bonini e Pessina. Ma soprattutto devono essere sicuri e affidabili, vista l’importanza da loro assunta con la Dad e il telelavoro. Per questo il 2020 è stato un anno di crescita – ma anche di evoluzione, perché ogni dinamica di lavoro e rapporto con i clienti è cambiata. Covercare ha contratti di collaborazione con molte aziende, anche di grandi dimensioni (un’importante banca nazionale, delle società di telecomunicazioni), ciascuna delle quali ha un parco-telefoni da migliaia di dispositivi. Telefoni aziendali che l’azienda cura e fornisce: ma che succede quando tutti sono a casa e gli uffici rimangono vuoti?
Succede che Covercare ha dovuto rivedere tutto, sofisticando i propri servizi, che oggi permettono all’azienda di lavorare più velocemente, fornendo uno “swap” di telefono entro due ore (in alcune zone d’Italia).
Contro l’obsolescenza e gli sprechi di smartphone e tablet
Sia che si parli di telefoni che di elettrodomestici, comunque, “l’obiettivo è allungare la vita di questi oggetti”. L’azienda si dice quindi “in controtendenza rispetto quelli del ‘cambia telefono quando vuoi’”, un approccio che l’estremizzazione del consumismo. “Un’atteggiamento Milano da bere degli anni ’80” tagliano corto i due soci, che per ragioni etiche e ambientali non possiamo più permetterci. Al contrario, spiega, “vogliamo invece mantenere il prodotto in buono stato per lungo tempo”.
“Del resto, un iPhone 11 di ormai tre anni fa funziona ancora molto bene”: a spingerci a cambiarlo è la moda, oltre che i produttori stessi. Lo dimostra l’annoso problema dell’obsolescenza programmata dei dispositivi, che tra un aggiornamento di sistema e l’altro vengono “rallentati”, mentre l’utente è tentato da promozioni e offerte d’ogni tipo.
Covercare punta a combattere anche contro questo. Dopo aver superato con successo la pandemia, la prossima prova potrebbe essere la borsa, con la quotazione in vista tra il 2022 e il 2023.
(Foto: Envato)