Fino a pochi anni fa era la piattaforma streaming per eccellenza e, se non eri abbonato, non eri cool. Oggi è una delle tante proposte in un mercato che si è arricchito velocemente di offerte, quindi il peso della concorrenza si fa sentire. Netflix, che fine stai facendo? La domanda è lecita, almeno per quanto riguarda l’Europa e gli Stati Uniti, dove è stata registrata una crescita di nuovi abbonati minima nell’ultimo trimestre. Solo 100.000 negli Stati Uniti e in Canada; 640.000 nella regione Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA). In America Latina il bilancio è invece negativo: meno 450.000 abbonamenti, probabilmente a causa della decisione di abolire la possibilità di condivisione delle password.
Netflix guarda all’Asia
C’è però una regione in cui le cose, al contrario, vanno a gonfie vele, ovvero l’area Asia-Pacifico, in particolare Corea del Sud e Giappone: qui Netflix ha aggiunto 1,46 milioni di abbonati nell’ultimo trimestre, su un totale di 1,75 milioni (gli analisti si aspettavano una crescita globale di 2,41 milioni). Un trend positivo che va avanti da tempo, mentre nelle altre regioni si registrano fluttuazioni molto irregolari.
Negli ultimi cinque trimestri, infatti, Netflix ha aggiunto 10,7 milioni di abbonati paganti, di cui 6,9 milioni (64%) provenivano dall’Asia-Pacifico. L’aumento degli abbonati asiatici potrebbe però non aiutare molto i profitti, perché l’Asia-Pacifico è attualmente la regione più piccola del servizio, con 39,5 milioni di abbonati, dietro i 41,3 milioni in America Latina, i 74,4 milioni negli Stati Uniti e Canada, i 77,4 milioni in EMEA. E Netflix guadagna solo $ 8,03 per abbonato in Asia-Pacifico, rispetto ai $ 16,18 degli abbonati negli Stati Uniti e Canada. Le entrate trimestrali sono stat comunque pari a 8,1 miliardi di dollari, con un aumento del 3,7% su base annua.
Effetto Squid Game: nuova strategia
Non è solo una questione di numeri però. Netflix punta sull’Asia anche come fonte di nuovi contenuti, soprattutto dopo il successo di Squid Game, prodotto in Corea del Sud. Da tempo i contenuti più popolari sulla piattaforma sono asiatici e non europei, quindi già nel 2021 è stato investito mezzo miliardo solo per contenuti coreani, i cosiddetti k-drama, come Vincenzo e Hometown Cha-Cha-Cha. Questo cambio di rotta prosegue e l’intenzione per il 2023 è quella di lanciare ben 34 titoli, tra cui produzioni originali di grande impatto e ritorni di serie amate dai fan, anche perché nel 2022 il 60% degli abbonati dell’azienda ha riferito di aver visto almeno uno spettacolo di produzione coreana.
La società di streaming sta anche investendo in anime giapponesi: anche in questo caso metà degli abbonati (e il 90% di quelli giapponesi) ha guardato almeno un programma anime nel 2021. L’attesa ora è tutta per One Piece, adattamento live-action di uno dei manga più popolari della storia, a tema piratesco.
LEGGI ANCHE: Squid Game e oltre: con il soft power la Corea del Sud conquista il mondo
Netflix tra condivisione password e addio ai dvd
Ci sono poi altre novità in casa Netflix. La società di streaming sta ritardando l’annunciato giro di vite sulla condivisione delle password, tranne in alcuni Paesi come Canada, Nuova Zelanda, Portogallo e Spagna, in cui sta testando il nuovo sistema di “condivisione a pagamento”, pare con successo.
Infine, da settembre addio allo storico servizio di invio di film su DVD a casa agli abbonati, nato 25 anni fa. E’ stata la stessa società, in un post sul suo blog, a ricordare come i DVD inviati per posta – in tipiche buste rosse – abbiano cambiato il modo in cui le persone guardano i contenuti a casa, dando loro la possibilità di scegliere e controllare ciò che guardano. «Hanno aperto la strada al passaggio allo streaming», ha dichiarato Ted Sarandos, co-direttore generale di Netflix.