Home Future Evviva i giochi di una volta, lo dice pure l’Unesco: dalla morra alla bala creela

Evviva i giochi di una volta, lo dice pure l’Unesco: dalla morra alla bala creela

giochi di una volta

C’erano una volta… i giochi di una volta, quelli che facevano divertire i nostri (bis)nonni, che così si divertivano per strada oppure nei cortili, con pochi oggetti e tanta fantasia. Loro li hanno trasmessi ai loro nipoti, che sono gli adulti di oggi, i Boomer e la Generazione X per intenderci. Poi però la nostra società è stata invasa dalla tecnologia e questi passatempi così genuini sono andati un po’ perduti, anche se, qua e là, continuano ad avere un loro seguito di nicchia.

I giochi di una volta premiati dall’Unesco

Certo è che molti ne sentono la nostalgia, persino l’Unesco, si direbbe, che di recente li ha riconosciuti Patrimonio mondiale dell’Umanità, inserendoli nel Registro delle Buone Pratiche di salvaguardia. Ad ottenere il prezioso riconoscimento sono stati in particolare i giochi che fanno parte del Tocatì, festival ideato nel 2003 e organizzato annualmente dall’Associazione Giochi Antichi (AGA) in collaborazione con il Comune di Verona, diventato un punto di riferimento internazionale, che ad ogni edizione ospita un Paese straniero (nel 2023 il Portogallo, per esempio).

Corsa con la cannata

Qualche esempio? Tra i giochi che fanno parte del Tocatì c’è la tradizionale corsa con la cannata del Gonfalone di Arpino, come ha annunciato la Regione Lazio su Instagram. “È una gara riservata soltanto alle donne: le concorrenti corrono per 280 metri con le ciocie ai piedi – le tipiche calzature dei pastori ciociari – portando sul capo un recipiente di terracotta contenente acqua, la ‘cannata’ appunto, simbolo della città di Arpino e dell’intera Ciociaria”.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Regione Lazio (@regionelazio.official)

Lippa, morra, bala creela & co

Anche la Regione Lombardia ha sostenuto la candidatura di Tocatì, forte di ben 6 comunità di gioco presenti sul suo territorio. Quali? A Mede, in provincia di Pavia, c’è per esempio la lippa, un gioco effettuato con due pezzi di legno, generalmente ricavati dai manici di una scopa: l’obiettivo, in sintesi, è quello di lanciare il pezzo piccolo quanto più lontano possibile utilizzando il pezzo più lungo. A Barbariga (Brescia) si giova invece a morra, antichissimo gioco d’azzardo italiano fra due persone, condotto abbassando contemporaneamente il pugno destro, distendendo velocemente uno o più dita e gridando un numero tra due e dieci per indovinare la quantità complessiva delle dita distese. Sburla la roda di Fossacaprara, nel Cremonese, consiste nel far rotolare una rotoballa di paglia di 250 chilogrammi lungo un percorso, mentre le bisse di Desenzano del Garda (BS) sono le imbarcazioni a fondo piatto utilizzate per la tradizionale voga alla veneta (in piedi). Il pirlì di Gaverina Terme (BG) è un antico gioco d’osteria che si potrebbe lontanamente paragonare al più moderno flipper, mentre la bala creela è antico gioco con la palla, di ascendenza romana, con cui ci si divertiva fino all’avvento delle auto nei centri storici, e che ancora oggi viene praticato a Gianico (BS).

Il gioco delle noci e il lancio del maiorchino

E ancora, a Monterosso, in Liguria, si pratica l’antico gioco delle noci, che ha radici molto lontane nel tempo, dato che risale all’epoca dei greci e dei romani. Si dispongono le noci secondo un determinato ordine, poi si tira con una noce più grande, detta “botto”, cercando di colpirne il maggior numero possibile.  In passato era un passatempo riservato alle donne, che così, oltre a divertirsi, avevano un modo per integrare le magre risorse domestiche.

Sempre per stare in tema food, in Sicilia si fanno i tornei di lancio del maiorchino, ovvero una forma di formaggio pecorino locale (dai 10 ai 12 kilogrammi con uno spessore di 10 – 12 cm e con un diametro intorno ai 35 cm), che si lancia con il mazzacorto, ovvero un lancio legato lungo la circonferenza.

Giochi di una volta: l’elenco completo

Per chi vuole sbizzarrirsi e continuare a vivere questo momento amarcord, il Programma Tocatì ha preparato un elenco (qui) di tutti i giochi tradizionali, raggruppandoli per somiglianza di strumenti utilizzati, per analogie di tradizione, o per tipo di materiali impiegati. “Questa sezione non ha l’ambizione di essere enciclopedica dal punto di vista del numero di giochi presenti, ma illustra le grandi famiglie di giochi della tradizione italica che troviamo ancora praticati nelle nostre varie regioni. Spesso il termine ‘gioco tradizionale’ viene associato ad una sfera generazionale relativa all’infanzia o agli anziani; la nostra ricerca testimonia che mai come ora in Italia vi è un fermento di recupero del gioco da parte di tutte le generazioni”.