È stata una settimana di fuoco per il settore che è all’incrocio tra i videogiochi e gli NFT. Dopo aver sconvolto il mondo dell’arte con quotazioni da urlo, infatti, i Non-Fungible Token (di cui abbiamo parlato qui) mirano al grande business del videogaming.
La battaglia tra Epic e Valve per la blockchain
E il mondo dei videogame non sta a guardare. In questi giorni, infatti, Valve ha bandito i giochi che si basano sulla blockchain o che prevedono lo scambio di NFT. Una mossa importante, perché si tratta dell’azienda che produce Steam, la celebre piattaforma di videogiochi, che ha di fatto chiuso la porta a questo settore.
Pronta la risposta di una delle sue principali competitor, Epic, sviluppatore di titoli quali Fortnite, che si è subito detta “aperta a giochi che supportano criptovalute o asset basati sulla blockchain”. Non è così semplice, però, perché i giochi dovranno rispettare “le leggi finanziarie”, “chiarire il funzionamento della blockchain” e avere limiti d’età appropriati. Ultimo dettaglio, forse il più importante: “gli sviluppatori non potranno usare il sistema di pagamento di Epic per accettare criptovalute”. C’è cautela, insomma.
L’azienda ha poi precisato di non aver intenzione di aprire agli NFT. Una direzione che conferma l’annuncio dello scorso settembre, quando in riferimento a Fortnite il CEO di Epic disse: “Non toccheremo gli NFT”.
Axie Infinity, NFT alla conquista del gaming
Per capire come sarebbe una piattaforma per il gaming dominata da questi “token”, bisogna guardare alle Filippine, dove va fortissimo un gioco chiamato Axie Infinity. Su Axie, i giocatori comprano e vendono dei mostri da far poi combattere tra di loro. È una specie di Pokemon, però ciascuno di questi esseri è un NFT.
A ispirare questi personaggi sono prodotti come Cryptokitties, dei gattini digitali da collezionare che hanno ispirato un mercato milionario. Su questa base, poi, il gioco inserisce elementi tipici dei titoli di combattimenti – e dei suddetti Pokemon, di cui sembrano un’imitazione posticcia.
Il risultato? Alcuni degli “Axies” più rari valgono già un milione di dollari. E ci sono streamer specializzati in questo gioco che ormai fanno questo di lavoro, secondo il sito Rest of World.
Axie Infinity mostra anche il limite che un gioco fondato sugli NFT potrebbe avere: per partecipare bisogna investire in un Axie, il cui costo aumenta a seconda dell’andamento del mercato. Se qualche mese fa bastavano “solo” 300 dollari per comprarne uno, ora il minimo è già salito a 1500 dollari. Una bella barriera all’entrata che incentiva un meccanismo già visto nel settore crypto: chi primo arriva fa i soldi. E gli altri? Stanno a guardare.
Un fenomeno che sta andando forte nel sud-est asiatico, almeno per ora. Ma non manca molto alla comparsa di un prodotto simile anche in Occidente: sarà Epic a farlo, oppure Valve sarà costretta a cambiare idea e a gettarsi nei cryptogiochi?