Home Future Idee da Oscar (green): kiwi antiaging, concime di lana e manna “biblica” 

Idee da Oscar (green): kiwi antiaging, concime di lana e manna “biblica” 

oscar green

Per salvare il clima servono idee innovative in grado di rivoluzionare i consumi, creando allo stesso tempo posti di lavoro e, perché no, riportando sulle tavole specialità quasi estinte. Idee come quelle che sono state premiate agli Oscar Green della Coldiretti, assegnati al Villaggio contadino di Venezia. 

Una “manna dal cielo” 

Per esempio, chi avrebbe detto che nel Terzo Millennio saremmo tornati ad usare la manna, la linfa “biblica” che viene estratta dalla corteccia del frassino, per poi essere essiccata (nella foto in alto)? A riportarla in auge è stato Emiliano Appiano, giovane agricoltore siciliano attivo tra i comuni di Castelbuono e Pollina, nel palermitano. Il vincitore dell’Oscar Green nella categoria “Custodi d’Italia” è uno dei venti produttori al mondo di manna, che vanta straordinarie proprietà depurative tanto da essere usata in cosmesi, nella tradizione dolciaria e persino nei piatti dei ristoranti stellati. Un autentico dono della natura, capace di migliorare la vita di chiunque ne scopra i segreti. 

Cosmetici anti-aging dai kiwi

In un’ottica di economia circolare, aggiudicandosi il premio nella categoria “Campagna Amica”, Jacopo Trasolini, produttore di kiwi ad Arezzo, ha invece creato una linea di cosmetici recuperando i frutti che vengono scartati perché troppo piccoli per essere immessi sul mercato. E’ nato così un rivoluzionario agricosmetico naturale, dalla sorprendente stabilità, dermatologicamente testato con risultati eccezionali. Questo prodotto anti-aging offre alla pelle fitocomplessi nutrienti che favoriscono la pigmentazione e un apporto generoso di vitamina C. È rigenerante per le irritazioni, nutriente e ideale per chi ha la pelle sensibile.
Lo slogan del giovane agricoltore, “fresh, smooth and green”, incarna alla perfezione le sue qualità: freschezza, delicatezza sulla pelle e rispetto per l’ambiente.  

Letame dalla lana di pecora 

Dalla lana di pecora, che altrimenti andrebbe smaltita, Chiara Spigarelli, originaria della provincia di Udine, ha ricavato un innovativo fertilizzante, premiato nella categoria “Energie per il futuro”. La lana è, infatti, ricca di nutrienti, soprattutto azoto (circa 10%), e ha eccellenti capacità di ritenzione idrica. Inoltre, la sua stabilità, derivata dalla resistenza delle cheratine alla degradazione, la rende una materia prima ideale per la produzione di fertilizzanti, prezioso alleato per un’agricoltura più sostenibile.

Carne ovina carbon neutral

Dalla Sardegna arriva la prima carne di agnello Sardo IGP certificata “carbon neutral” con il marchio BsGreen Neutry-food®: ciò significa che il bilancio carbonico derivante dalla produzione è pari a zero. Il progetto VERSOA, vincitore nella categoria Fare Filiera, nasce dalla sinergia tra il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, la Società Bs-Green e 15 allevamenti ovini del consorzio per la tutela della Igp Agnello di Sardegna e la Ditta Daga Carni, rappresentata all’Oscar da Pietro Ledda. Attraverso un rigoroso protocollo scientifico, è stato calcolato che l’assorbimento del carbonio negli allevamenti del progetto compensa totalmente le emissioni grazie all’assorbimento nel suolo delle sostanze organiche e nella vegetazione, in particolare negli alberi. Il progetto dimostra che molti altri allevamenti IGP sono pronti per ottenere la certificazione carbon-neutral, portando l’agricoltura sarda verso un futuro completamente sostenibile.

Pesci e piante insieme con la tecnica dell’acquaponica

Il premio all’Impresa digitale è andato invece a Renato Paolucci, originario dalla provincia di Napoli, che ha messo insieme allevamento di pesci e coltivazione di erbe aromatiche e micro green con la tecnica dell’acquaponica. Un sistema gli scarti dell’allevamento di pesci forniscono i nutrienti necessari per le piante, che a loro volta purificano l’acqua per i pesci,  consentendo un risparmio idrico del 95%. Le piante crescono sull’acqua, con radici immerse nei nutrienti, privi di fertilizzanti chimici. Inoltre, la lotta biologica, che utilizza insetti antagonisti, combatte i patogeni esterni, garantendo piante sane e robuste. Il futuro? Espandere le coltivazioni in acquaponica su più ettari e creare comunità di consumatori consapevoli, desiderosi di prodotti salutari e rispettosi dell’ambiente. 

Il potere dell’agricoltura inclusiva 

L’Istituto Tecnico Agrario Emilio Sereni ha vinto nella categoria Coltiviamo solidarietà grazie a una costante attività inclusiva attraverso una fattoria sociale aperta anche alla collaborazione con la Locanda del Pellegrino. Gli studenti, a partire da quelli disabili, vengono coinvolti nelle pratiche agricole, zootecniche, tecnologiche (agricoltura 4.0) e di sostenibilità ambientale. Lavorando insieme, si crea un ambiente di crescita sinergica che valorizza le capacità di ciascuno. Gli studenti sono il cuore pulsante delle attività, protagonisti di una filiera solidale a km 0 che va dalla coltivazione alla vendita, anche tramite street food a Roma.