Sostenibilità ambientale, ma anche sociale. Soluzione contro il global warming da un lato, contro lo spopolamento dei territori dall’altro. Risponde a entrambe queste sfide l’innovativo progetto Land-CR.AF.TED, che vuole donare nuova vita all’area rurale di Peccioli, in provincia di Pisa. L’idea in sintesi? Ruderi di edifici agricoli che diventano spazi sociali, orti circondati da frassini e pioppi, auto-sostentamento alimentare con il pixel farming e produzione di indotto economico con agricoltura e silvicoltura, oltre all’apertura di nuove prospettive turistiche.
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Il consumo di suolo in Italia
Prima di approfondire il progetto Land-CR.AF.T.ED. (Community Reinvent Affordable Food Through Ecologic Design), che nasce dall’incontro tra lo studio C+S Architects e il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni, bisogna mettere a fuoco alcuni processi che stanno emergendo sia a livello sociale che ambientale nella civiltà contemporanea.
In primis, il consumo di suolo: secondo i dati delle Nazioni Unite oltre metà degli esseri umani oggi vive in aree urbanizzate, destinate ad aumentare in maniera rilevante nei prossimi anni. Questo comporta il conseguente spopolamento delle zone rurali, che però non vengono rinaturalizzate, ma restano abbandonate. Allo stesso tempo si assiste al consumo di nuovo suolo: in Italia nel 2022 sono stati consumati 7.677 ettari, cioè 24 ettari al giorno, il 10% in più rispetto all’anno precedente.
“Sembra una contraddizione”, sottolinea Maria Alessandra Segantini, CEO di C+S Architects, fondatrice dello studio insieme a Carlo Cappai nel 1994 a Venezia. “I dati ci indicano l’ingente spostamento verso i centri urbani e ci aspetteremmo l’avanzare di processi di rinaturalizzazione, ma non è così. Si continua a consumare nuovo suolo”.
Dalle ricerche emergono anche altre tendenze interessanti nella composizione del mix abitativo delle zone rurali. Per esempio, si è ridotto il numero dei coltivatori diretti, che un tempo erano anche proprietari dei terreni, e sono aumentati i precari con background multietnico. “Sono comparsi poi numerosi bed and breakfast, agriturismi, musei delle colture locali, spazi di degustazione e villaggi ‘immacolati’, che raccontano il distacco dalle fattorie, le quali al contempo diventano sempre più automatizzate e digitali”.
Cos’è il progetto Land-CR.AF.T.ED
In questo contesto si colloca il progetto Land-CR.AF.T.ED. di rigenerazione dell’area di Santo Stefano nel comune pisano di Peccioli: una superficie di 11,76 ettari, con una capacità edificatoria di meno di 3.000 mq, collocata a valle del borgo appenninico, sulla quale si trovano i ruderi di alcuni edifici di servizio al lavoro agricolo.
Il cuore del masterplan saranno le dodici nuove residenze sociali, richieste dall’Amministrazione, disegnate come una comunità di micro-fattorie che traducono il sistema dei casali storici toscani in forme contemporanee. Ogni unità, di dimensione variabile da 80 ai 130 mq, sarà circondata da suolo coltivabile, su cui si innesta il concetto agricolo innovativo del ‘pixel-farming’, ovvero un modo di coltivazione inclusivo della natura, che si avvale di particolari interazioni all’interno degli ecosistemi di flora e fauna, facendo in modo che la biodiversità garantisce un’alta produttività.
Tetti a forma di foglia e boschi circolari
Innovative saranno le tecniche costruttive, che promuovono la decarbonizzazione nel settore delle costruzioni, oggi responsabile del 37% delle emissioni totali di CO2: terra cruda o stampa 3d, legno per le strutture orizzontali e verticali, rame ossidato o zinco per le coperture, disegnate come foglie appoggiate alle murature. Innovativo sarà anche il sistema di prefabbricazione delle nuove residenze che sono state studiate come un kit di montaggio da poter riciclare a fine vita degli edifici, così come innovativa sarà la costruzione di una comunità multietnica che si nutre del legame con la terra, e avrà a disposizione cibo di qualità autoprodotto e da condividere, mettendo insieme non solo conoscenze, ma anche semi locali con quelli provenienti da altri Paesi del mondo.
Tutt’intorno, il nuovo paesaggio sarà disegnato da una serie di boschi circolari di frassini e pioppi, che miglioreranno la vista dall’alto e la qualità dell’aria tra le due arterie di traffico che interessano il territorio e saranno serviti da sentieri per le manutenzioni e il taglio, bacini di raccolta dell’acqua per l’irrigazione e ricoveri per le attrezzature agricole. Gli edifici rurali saranno trasformati in accoglienza con offerta turistica e spazi collettivi per la comunità.
Una visione innovativa per il futuro dell’Italia
“È una nuova visione per dare a tutti una casa sociale capace anche di generare cibo di qualità a prezzi accessibili, rigenerare paesaggi depauperati, costruire comunità multietniche e multiculturali coese, de-carbonizzare il settore delle costruzioni e innestare innovazione costruttiva e sistemi circolari in grado di rimettere in equilibrio il costruito da un lato, la natura dall’altro”, prosegue Maria Alessandra Segantini.
“La sostenibilità a tutto tondo, ovvero economica, ambientale e sociale, di questo progetto ci mette al centro di un lavoro di squadra che guarda al futuro dei nostri paesaggi”, aggiunge il sindaco Macelloni, allargando lo sguardo a un’Italia che in tante aree è affetta dagli stessi, rilevanti processi di spopolamento, emigrazione dei giovani e perdita delle risorse. “Il confronto con la Regione su questo masterplan è imminente e lavoreremo insieme per realizzare questo prototipo di sviluppo sostenibile, a cavallo tra costruito e natura, tra tradizione e innovazione”.