628 milioni di euro. Sono gli investimenti che hanno interessato le startup italiane nei primi sei mesi dell’anno. I numeri provengono da UpBase, database di settore creato da StartupItalia Alliance, e fotografano un tessuto imprenditoriale che sembra essere sopravvissuto alla pandemia. Il Covid non ferma le startup e gli investimenti, insomma. E il trend sembra destinato a continuare, superando il miliardo di euro entro la fine del 2021.
Covid, startup e investimenti: la situazione italiana
628 milioni, quindi, divisi tra round di investimenti, crowdfunding e altre attività da business angel. Per dare un’idea della crescita, nel 2020 il totale fu di 700 milioni. Certo, quell’anno fu particolarmente tragico ma la crescita italiana sembra allineata a quanto succede nel resto del Continente.
Secondo i dati del sito specializzato Sifted, infatti, la scena tecnologica europea “sta crescendo più velocemente di quella americana e asiatica”. A trainare il Vecchio continente sono hub come quello di Londra, Berlino e Parigi, che continuano a macinare numeri spaventosi rispetto quelli italiani. Così, entro la fine dell’anno l’Europa potrebbe arrivare a un totale di 95 miliardi di investimenti.
Covid, startup e investimenti: il confronto con l’Europa
Prima di fare paragoni fuori luogo, un chiarimento: il primo dato riguarda solo le startup italiane, mentre il secondo si allarga a tutto un intero settore. Ciò nonostante, il confronto con le startup nel Regno Unito è piuttosto duro. Entro la fine del 2021, gli investimenti in startup d’oltremanica arriveranno a 6,96 miliardi di euro. Circa sette volte tanto quelli nostrani, insomma.
Nulla di nuovo: la scena italiana accusa da sempre un certo isolamento e provincialismo, oltre che una cronica mancanza di fondi. I dati di StartupItalia mostrano però una crescita continua e indefessa, rispetto soprattutto agli strascichi pandemici, che fa ben sperare. Ben dieci round italiani negli ultimi sei mesi hanno superato quota dieci milioni di euro. Parliamo di casi come quello di Casavo a Tannico. E poi DoveVivo, BrumBrum e ScalaPay…
Covid e startup: come l’Italia è sopravvissuta
Filippo Satolli, CEO di StartupItalia e responsabile di Alliance, ha ricordato il ruolo degli investitori esteri (una novità relativa) e di quelli privati, “grazie alla relativa agevolazione fiscale promossa dal MISE”. Certo, “la strada è ancora lunga e l’ecosistema dell’innovazione italiana sta lavorando per colmare il gap che ancora nel nostro Paese contrappone le nuove imprese del Sud a quelle del Centro-Nord”.
Ce la farà il settore a “risolvere” quest’ultimo problema, l’annosa questione meridionale? Utopie a parte, si tratta di numeri positivi che tra le altre cose confermano il ruolo di Milano come “hub” del settore, senza troppe sorprese.