ll giorno nero della storia di Google porta la data di mercoledì 26 ottobre 2022: il colosso web ha avuto un crollo in Borsa con ribassi fino al 7%, mentre il prezzo delle azioni è sceso a meno di 97 dollari, per poi calare ulteriormente a 91 dollari il giorno seguente (e quindi risalire leggermente). Una vera e propria disfatta, se si considera che martedì 25 ottobre era stata sfondata quota 104 dollari. A parte l’inizio della pandemia, si tratta del periodo di crescita più debole dal 2013, con i ricavi del terzo trimestre (69,09 miliardi) in brusca frenata a +6% rispetto al 41% del 2021.
Google giù in Borsa: colpa delle criptovalute
Perché i risultati economici presentati da Alphabet sono stati così deludenti e in calo su tutte le linee di business? Certo, “il contesto macroeconomico è sfidante“, come ha ricordato l’amministratore delegato Sundar Pichai, ma constatare il generale continuo calo della spesa pubblicitaria online non basta. La verità è che il “crypto winter”, ovvero la forte flessione che bitcoin e simili stanno vivendo da inizio anno, sta danneggiando l’impero pubblicitario di Google. Lo ha spiegato Philipp Schindler, chief business officer di Google, che ha attribuito il rallentamento della crescita dei ricavi in buona parte alla riduzione della spesa pubblicitaria da parte delle società di criptovalute e di altre società finanziarie.
“Nel terzo trimestre abbiamo assistito a una riduzione della spesa da parte di alcuni inserzionisti in determinate aree della ricerca”, ha dichiarato Schindler, come riporta CBNC. “Per esempio, nel settore dei servizi finanziari, abbiamo assistito a un calo nelle sottocategorie delle assicurazioni, dei prestiti, dei mutui e delle criptovalute”.
L’inverno delle criptovalute
Schindler ha fatto riferimento due volte al calo delle criptovalute, senza fornire ulteriori dettagli o precisazioni, ma gli analisti hanno subito letto tra le righe. Lo scoppio della cryptobolla ha influito pesantemente sulle entrate pubblicitarie di Google, che evidentemente grazie a loro contava su un bel tesoretto. D’altronde il settore delle criptovalute è stato duramente colpito quest’anno: nel corso del 2022 gli investitori sono fuggiti dagli asset rischiosi e hanno venduto le monete digitali e i relativi titoli che avevano fatto salire negli ultimi due anni.
Realtà importanti come Bitcoin ed Ethereum hanno perso entrambi quasi il 60% del loro valore quest’anno. Lo scambio di criptovalute Coinbase, dopo la quotazione in Borsa nel 2021, è sceso di oltre il 70%. Nel frattempo, il settore è stato colpito da fallimenti, in quanto hedge fund e finanziatori hanno visto prosciugarsi la loro liquidità e, in alcuni casi, sono stati costretti a non pagare il debito. Celsius Network, Voyager Digital e Three Arrows Capital sono solo alcuni dei nomi più noti che sono stati costretti al fallimento.