Ve lo ricordate il Twitter di Donald Trump? Da quando l’ex presidente è stato bandito da praticamente tutte le piattaforme, dopo l’attacco di Capitol Hill dello scorso gennaio, The Donald cerca una nuova casa. E sogna di poter tornare a twittare e dettare le agende internazionali, anche se sa che non potrà farlo da Twitter.
Trump si costruisce una nuova casa online
La scorsa settimana, dopo mesi di attesa e indiscrezioni, Trump ha annunciato la sua nuova piattaforma, “TRUTH Social”, che uscirà nel 2022. Il sito prenderà di fatto il posto del fallito tentativo di clone di Twitter lanciato dallo stesso qualche mese fa, dal quale non riuscì mai a farsi sentire e che fu chiuso nel giro di un mese.
“Viviamo in un mondo in cui i talebani hanno una grande presenza su Twitter, ma il vostro presidente americano preferito è stato messo in silenzio. Questo è inaccettabile”, ha scritto il leader repubblicano in un comunicato pubblicato dalla TMTG, la Trump Media and Technology Group.
Il riferimento è ovviamente alla presenza di sostenitori e membri dei talebani su Twitter e alla disparità di trattamento tra l’organizzazione e il 45esimo presidente degli Stati Uniti. L’obiettivo di TRUTH è di “opporsi alla tirannia di Big Tech” e sarà inizialmente aperto a “ospiti invitati”, provenienti dalla galassia trumpiana e alt-right. Infine, in polemica con la cosiddetta “cancel culture”, il social è stato già definito “non cancellabile”.
Le accuse a TRUTH: ha copiato Mastodon?
TRUTH deve ancora vedere la luce del giorno ma può già festeggiare un incredibile esordio in borsa, con una valutazione di circa 800 milioni di dollari. Ma si è anche già messo nei guai, visto che è stata accusata di aver rubato il codice sorgente da Mastodon. Per chi non lo sapesse, Mastodon è un social network nato in Germania, pensato per esistere su network decentralizzati, garantendo maggiore sicurezza e indipendenza.
Ecco, TRUTH sembra aver saccheggiato l’azienda responsabile di questo prodotto, che esiste dal 2016. Il codice-sorgente è libero e può essere modificato da chiunque per creare network personalizzati, a patto però che gli sviluppatori citino sempre Mastodon. Peccato che in questo caso non sia stato fatto. E che Trump sia riuscito a guadagnare usando del codice sorgente libero e pensato per aiutare una rete più aperta e migliore.
Non un ottimo inizio per questo social “incancellabile”.