Era il novembre 2019 e Instagram sembrava aver trovato il modo di “depressurizzare” la piattaforma: benvenuti like nascosti. Il progetto era semplice: siccome la piattaforma sembra favorire e acuire l’ansia sociale, il senso di inadeguatezza e la depressione, specie tra i giovani, perché non eliminare l’elemento principe del confronto con gli altri? Il numero preciso dei like di un post, quindi, sarebbe stato visibile solo all’utente che l’aveva pubblicato. “Lo facciamo per i giovani”, disse al riguardo il CEO Adam Mosseri, presentando la novità al pubblico statunitense.
Instagram, like nascosti? Il ritorno dei cuoricini
A distanza di circa due anni dall’inizio dell’esperimento, ecco il dietrofront del social network di proprietà di Facebook sui like nascosti. Rimuovere i cuoricini, a quanto pare, non ha depressurizzato la piattaforma, e quindi anche i like su Instagram torneranno a essere visibili. Il problema – sembra dire l’azienda – non era lì, quindi questa falsa soluzione può essere ritirata.
“Ridare alle persone il controllo su Instagram e Facebook”: si intitola così il post con cui la scelta è stata ufficializzata. È uno strano modo di esprimere quanto successo, a dire il vero. Ovviamente, al gruppo capitanato da Mark Zuckerberg sta a cuore sottolineare quanto alcuni utenti abbiano sentito la mancanza dei like, per poi minimizzare il buco nell’acqua rappresentato dall’operazione.
Quelli che vogliono i like Instagram visibili
Ma chi ha sentito la mancanza dei like Instagram? Ad esempio, chi si occupa di promozione, comunicazione e marketing, ed era solito usare questa metrica per rilevare cos’era “in” e cosa no. Senza un chiaro numero di like sotto ai post, specie quelli di influencer e di brand, farlo era più difficile. Esistono non a caso agenzie che studiano le conversazioni, gli hashtag e le campagne social per capire cosa sta avendo successo, e perché, facendosi pagare fior di euro per consulenze simili. La ricomparsa improvvisa dei cuoricini rischia di togliere qualche potere magico a queste imprese, anche se la loro funzione indagatrice rimane.
Ovviamente a ciascun utente viene comunque data di nascondere i link nel proprio feed. È una funzionalità che del resto può tornare utile proprio a chi, in questi anni, si è abituato all’assenza di numeri precisi e stava meglio senza avere questo tipo di dato sempre davanti agli occhi.
A chi non mancano i like su Instagram
Quando Mosseri parlava dei giovani, del resto, si riferiva proprio a quel tipo di ansia e pressione sociale nascosta che è insita in questi like. Anoressia, dismorfismo corporeo e altri disturbi legati alla percezione di sé – e il continuo paragone con standard di bellezza assurdi – furono ricondotti proprio a questi like. Ma era una visione parziale, miope, del problema: è Instagram, infatti, proprio il social network in sé, a instillare dubbi e ansie di questo tipo – tra giovani e non giovani. Il numero dei like è solo la punta dell’iceberg: per risolvere il problema, Instagram dovrebbe avviare cambiamenti ben più profondi. Forse, addirittura, non è pensabile una versione di Instagram che non vada a toccare proprio queste corde così intime e personali. Altro che il numero dei cuoricini visibili, quindi.
(Foto: Envato)