“Ci sono seri dubbi che il riciclaggio della plastica possa essere reso sostenibile economicamente”. Lo diceva un insider del settore in un discorso, già nel 1974. Ciò nonostante, il mito del riciclaggio dei materiali plastici è stato montato, diventando nei decenni successivi prassi e regola in mezzo mondo. In realtà, come ha svelato un’indagine congiunta di NPR e Frontline, il programma d’inchieste americano (qui la puntata intera) solo poche varianti di plastica sono davvero riciclabili e in generale il costo del processo è ancora troppo alto. Specie se confrontato con l’alternativa, che è il segreto di pulcinella di un’industria miliardaria i cui effetti sul pianeta sono incalcolabili: è più facile sotterrarla o mandarla all’estero, in Paese compiacenti. Fino al 2017, per esempio, era la Cina il maggiore importatore di rifiuti plastici, specie quelli provenienti dagli Stati Uniti. Poi il governo decise di chiudere la porta, riempiendo in pochi mesi le discariche americane e aprendo nuove rotte commerciali dei rifiuti, in Asia e Africa. Una rivelazione scioccante anche per gli addetti ai lavori del riciclaggio, come quello intervistato da NPR, che la taglia corta: “Mi sembra un tradimento della fiducia pubblica. Ho mentito alla gente per tutto questo tempo, senza saperlo”. |