Non ci sono dubbi sull’impatto che l’allevamento di animali ha nell’ambiente: mettendo insieme suini, bovini e galline, secondo un recente report, il settore emette in totale più CO2 di tutte i veicoli su gomma in Unione Europea. Qualcosa va fatto, quindi, e la carne finta sembra la soluzione più semplice per continuare a mangiare hamburger (o quasi) senza diventare vegani. Per “carne finta” intendiamo la carne prodotta con materie vegetali in modo da sembra quasi in tutti i sensi quello che non è. C’è un problema, però: non sempre questa soluzione è così green come sembra.
È innanzitutto necessario capire da dove vengono le piante utilizzate per questi prodotti: la coltivazione intensiva è un altro settore dal notevole impatto ambientale, tra il consumo di territorio e acqua, e l’uso di pesticidi e fertilizzanti. E poi, quanti di questi vegetali vengono da monoculture, come quella della soia, le stesse da cui vengono ricavati i mangimi per gli allevamenti di cui sopra? Per avere veramente una carne pulita, serve creare una catena di produzione e distribuzione diversa, che sia a sua volta pulita. Cosa che, finora, non c’è.
(Foto: Impossible Foods)