Bill Gates ha appena pubblicato un libro dal titolo piuttosto chiaro: How To Avoid A Climate Disaster, Come evitare un disastro climatico. Un’uscita che capita dopo un anno particolarmente intenso per il fondatore di Microsoft, diventato uno spauracchio dell’estrema destra statunitense, anche a causa del suo sforzo per la lotta al Covid, alla quale ha donato cento milioni di dollari. Se la maggior parte dei suoi “colleghi” miliardari del digitale sembrano occupati dall’esplorazione spaziale, Gates rimane con i piedi per terra. E nel suo libro si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.
È un libro ottimista, o meglio: possibilista. Al tempo stesso, però, non cede alle ingenuità. Prendiamo per esempio la corsa al carbon neutral riassumibile nel motto “piantiamo più alberi!”: secondo Gates è una proposta utile ma come unica, grande soluzione è troppo lunga e dispendiosa. “Se si pianta una sola generazione di alberi non si ottiene molto”, ha detto al New York Times. A interessarlo è invece il progresso tecnologico e gli investimenti sulla ricerca e sviluppo, che in Occidente sono calati negli ultimi anni; ma anche il nucleare di nuova generazione, in grado di produrre energia pulita creando scorie che rimangono radioattive per molto meno tempo di quelle alle quali siamo abituati. Il futuro del pianeta, insomma, passa anche per il nucleare, se vogliamo ridurre a zero le 51 miliardi di tonnellate di gas serra che emettiamo ogni anni, entro il 2050. Una cosa è certa: serviranno idee nuove e rivoluzionarie, e piantare alberi non basterà.