Lapo Elkann lascia e rilancia. L’imprenditore e socialite italiano ha ceduto il suo marchio di occhiali da sole e da vista Italia Independent per un milione di euro a M Group (che controlla il Gruppo Modo di Alessandro Lanaro, operatore del settore con sedi a New York, Milano e Stoccolma), come previsto dagli accordi di ristrutturazione raggiunti con i creditori omologati dal Tribunale di Ivrea.
Si toglie gli occhiali, sì, ma indossa l’abito. Lapo, infatti, non si ferma. E così, in concomitanza con la cessione, arriva la notizia del suo nuovo progetto come stilista attento all’ambiente e al sociale.
Insieme all’azienda spagnola Ecoalf sta lavorando a una capsule collection di abiti genderless, che combinano eleganza, sostenibilità e prestazioni, a cui ha impresso il suo caratteristico stile dandy. I capi sono realizzati con il tessuto di nylon riciclato registrato Econyl, derivato da reti da pesca, tappeti e scarti di tessuto scartati, e sono realizzati in Portogallo, paese d’origine della moglie di Elkann, Joana Lemos, che ha svolto un ruolo fondamentale nell’orchestrare l’unione.
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Il 10% dei profitti alla Fondazione LAPS
Non solo: il 10% dei profitti derivanti dalla vendita degli abiti sarà donato alla Fondazione LAPS, organizzazione no-profit presieduta dallo stesso Lapo, che opera su azioni a sostegno dei minori e contro la povertà educativa, promuovendo in particolare il finanziamento di progetti rivolti a bambini che hanno bisogni speciali, derivati da disabilità o disturbi dell’apprendimento, che sono vittime di abusi oppure che vivono in situazioni di rischio di esclusione sociale.
Lapo Elkann: la sostenibilità è sexy ed elegante
“Con questa collezione in edizione limitata abbiamo unito lo stile alla sostenibilità, qualcosa che oggi ancora non viene percepito come sexy ed elegante”, ha sottolineato lo stesso Lapo Elkann, insignito quattro volte del premio ‘Best Dressed Man’ di Vanity Fair, alla testata spagnola Fashion United. “Prendersi cura del pianeta è essenziale affinché tutti noi possiamo godere di una migliore qualità di vita, ma ciò non significa produrre abiti noiosi”. E così, ecco la sua idea creativa di utilizzare colori vivaci e sorprendenti per dimostrare che anche la sostenibilità è cool. “Ho sempre cercato di contribuire, a modo mio, alla tutela del pianeta sul quale viviamo perché credo che abbiamo l’obbligo di prendercene cura”, ha proseguito Elkann, che già quando era dirigente Fiat decise di rilanciare la Fiat 500, scommettendo su un motore che emetteva la minor quantità possibile di emissioni di CO2 per quel periodo.
“Nel 2009 abbiamo iniziato a realizzare zaini con materiali riciclati e negli ultimi 14 anni siamo cresciuti e ci siamo espansi ad altre categorie per offrire uno stile di vita completamente sostenibile”, ha proseguito Javier Goyeneche, fondatore e presidente di Ecoalf, che debutta nel settore della moda sartoriale.
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Abiti genderless e realizzati in nylon riciclato
Progettati in edizione limitata, gli abiti di questa esclusiva capsule collection, genderless e disponibili in diverse tonalità di colore, saranno in vendita dal 18 settembre presso il negozio di proprietà Ecoalf a Milano. Un lancio che fa da preludio alla Milano Fashion Week, e che proseguirà, già il 25 settembre, con la commercializzazione attraverso lo store online del brand spagnolo.
Entrando nei dettagli, il design di questi abiti è stato progettato sotto l’egida della linea “premium” di Ecoalf, Ecoalf 1.0: un modello aperto all’uso da parte sia di uomini che di donne, realizzato con nylon riciclato proveniente dal Portogallo, dove attualmente risiedono i coniugi Elkann, ma ispirato alla tradizionale sartoria italiana. Secondo le stime Ecoalf, l’utilizzo di questa fibra sostenibile permette di generare un risparmio di 243mila litri d’acqua e una riduzione del 58% delle emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo di materiali tradizionali e vergini.
Quanto alle virtù di questo nylon riciclato, “oltre a dare una seconda vita alle reti da pesca scartate”, è anche un materiale sintetico che rilascia meno microplastiche, contribuendo a combattere l’inquinamento marino negli oceani, come spiega Ecoalf.